sabato 26 novembre 2011

Serie Breeds di Lora Leigh

La casa editrice Leggereditore, che sta pubblicando molta narrativa americana interessante e piacevole, ha iniziato la pubblicazione della serie Breeds di Lora Leigh. Negli Stati uniti questa serie è pubblicata da Ellora's Cave, specializzata in libri erotici (e anche oltre). Il primo libro, intitolato Il fuoco della tentazione, è uscito il 24 novembre. Siccome trovo sempre, in blog e siti, espressioni elogiative ed entusiastiche rispetto ai Breeds, mentre la serie non mi ha affatto convinta, ho deciso di scrivere la mia opinione, non per sconsigliare dall'acquisto, ma perché ci sia anche una voce critica che possa essere consultata da chi abbia dei dubbi.

  1. IL FUOCO DELLA TENTAZIONE. Tempting the beast (Callan-Merinus). 6. Non un granché.
  2. The man within (Taber-Roni). 6,5. Abbastanza carino, con un prologo intrigante e dei sentimenti meglio analizzati.
  3. Elizabeth’s wolf (Dash-Elizabeth). 7. Peccato per il nome del protagonista, che fa troppo detersivo; per il resto, abbastanza bello, forse il migliore della serie a mio giudizio.
  4. Kiss of heat (Kane-Sharra). 7. Abbastanza interessante, personaggi intricati e difficili che si dibattono in un rapporto complesso, in cui è difficile perdonarsi le colpe, vere o supposte, del passato. Peccato per certi escamotage a favore dell'happy ending, davvero non necessari.
  5. Soul deep (Kiowa-Amanda). 5. Ehm! Molto forte dal punto di vista sessuale. Troppo per i miei gusti. Non altrettanto forte come resa dei personaggi, né come storia. Troppi escamotage.
  6. The breed next door (Tarek-Lyra). 7,5. Bello, molto semplice e dolce, con dialoghi divertenti tra i due e un personaggio femminile che sa il fatto suo e non si fa mettere  i piedi in testa. E neanche qualcos’altro in un altro posto. Fiuuu! Ci voleva. Dopo Soul deep temevo quali nuovi abissi della sessualità Lora Leigh avrebbe esplorato, invece è riuscita a scrivere in un modo che mai avrei pensato: in modo delicato. Piccole cose carine: le rose, come si tiene la casa, togliersi gli stivali e camminare coi calzini bianchi in casa, fare il pane…(Come al solito si riconferma il fatto che molti americani mangiano davvero male: pane alle  BANANE?!). Amore familiare a go go e ovviamente, purtroppo, fratelli che sono ex Special Forces. Uff!
  7. Megan’s mark. Iniziato, lasciato a metà per insopportabile noia...tutto già sentito, già letto.
Il mio giudizio su Lora Leigh? 
Ho letto questi libri in inglese. Sono stati tra i primi libri che ho letto in lingua, e l'inglese della Leigh lo consente agevolmente, nel senso che è davvero semplice. Dopo Soul deep ho provato a leggere anche Megan's mark, ma l'ho lasciato a metà per quanto mi sembrava ripetitivo e poco coinvolgente. Mi ero ripresa dalla lettura di Soul deep grazie a The breed next door, ma Megan's mark mi ha riabbattuta. Questa serie quindi non mi ha né convinta né presa.
La scrittrice è un po' troppo ripetitiva nell’uso del lessico; non molto originale nelle scene d'amore (tutte più o meno simili di libro in libro, e con un'importanza predominante rispetto alla trama); un po' troppo forte in certi casi, sia come dinamica del rapporto che come lessico; certi elementi non ho proprio potuto apprezzarli, e non ne ho neanche visto l'utilità ai fini della narrazione; è poco innovativa di libro in libro per quel che riguarda i caratteri che delinea; crea personaggi femminili di non grande spessore; inoltre mostra quel che a mio parere è un eccessivo e spropositato elogio delle forze militari americane e dei loro interventi in giro per il mondo. Tuttavia, alcuni caratteri sono interessanti e certe trame abbastanza intriganti, anche se nei suoi libri mi pare sempre che il passaggio da "ti odio e non ti sopporto" a "sei il compagno della mia vita" sia un po' troppo veloce. Anche tramite lo strumento del “mating” non riesce ad essere abbastanza motivato. La scrittrice è sicuramente capace di dedicare pagine e pagine a una scena d’amore senza annoiare, pur con una predilezione forse troppo pronunciata per scene e dialoghi veramente “forti”; l'idea di base è buona e intrigante; alcuni personaggi, come dicevo, sono ben delineati. Nonostante questo il giudizio sulla serie non riesce ad essere del tutto positivo, per i limiti di cui sopra. 
Attenzione, segue spoiler sul quarto libro!
Ah, una cosa: tutti questi escamotage per fare sì che tutto vada a posto non mi piacciono. Insomma, un personaggio può anche avere qualcosa che rimane insoluto, no? Ad esempio, perché Sharra deve improvvisamente e miracolosamente scoprire che le sue tube si sono “riparate” da sole e che quindi può rimanere incinta? Questi colpi di spugna sul passato e sulle azioni precedenti dei personaggi non mi piacciono per niente. Trovare la felicità non significa che tutto vada miracolosamente a posto, ma che riesci a fare i conti con il passato e con te stessa e a sopravvivere, anzi, a essere felice lo stesso, accettando quel che è stato e usandolo per essere migliore.
Queste trovate invece rischiano di avvallare quell’atteggiamento di superficialità, riguardo a sé stessi e riguardo alle scelte che si compiono, che predomina nella nostra società. Sì, lo so, non so parlando del discorso ufficiale di un alto capo di stato, ma se uno pubblica, qualsiasi cosa pubblichi, certe domande secondo me se le deve porre, a certe cose deve pensare.
Penso che la letteratura debba migliorare il mondo, non renderlo più atrofico e inconsapevole.
Può anche darsi che la scrittrice abbia voluto affrontare il tema dei metodi anticoncezionali irreversibili per mostrare che effettivamente ci si può poi pentire delle scelte fatte e che è un azzardo ipotecare il proprio futuro…ma anche in tal caso non vedo perché alla protagonista la situazione debba cambiare.

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