domenica 10 giugno 2012

Gli incipit

L'incipit di un post sugli incipit dovrebbe essere sensazionale, ma temo che dovrete accontentarvi del fatto che l'incipit sia l'espressione "l'incipit".

Gli incipit sono importanti, certo. Tendenzialmente tendo a giudicare, più che l'incipit vero e proprio, le prime due o tre pagine, ma ammetto che nonostante tutto alcuni li ricordo per la loro incisività.

Di sicuro esiste un blog o forse un sito sugli incipit, e magari rubriche, ma le andrò a vedere dopo per non essere influenzata.

L'incipit che mi salta subito in testa: quello di Snoopy, "Era una notte buia e tempestosa". E' come un riflesso pavloviano, tutte le volte che prendo la penna per scrivere qualcosa di mio mi vengono in mente queste parole. E, come Snoopy, non è che io vada molto avanti.




L'incipit più famoso: "In principio Dio creò il cielo e la terra." Icastico, completo, perfetto. Devo mettere anche gli incipit ai singoli libri della Bibbia? Beh, alcuni di quelli che conosco a memoria: "Questi sono i nomi dei figli di Giacobbe che scesero in Egitto al seguito di Giuseppe", "Cantico dei Cantici, che è di Salomone. Che egli mi baci con i baci della sua bocca...", "Parole di Qohelet, figlio Davide, re di Gerusalemme. Soffio di soffi, dice Qohelet, soffio di soffi, tutto è un soffio.", "E la parola di Dio fu rivolta a Giona, dicendo: Giona, vai a Ninive, la grande città...", "C'era un uomo giusto sulla terra, e si chiamava Giobbe.", "Nel mio primo libro, o Teofilo...", "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio".

L'incipit che mi fa battere il cuore: "Il cane corre, e il ragazzo corre dietro il cane, e i suoi pensieri lo inseguono nella mente come lattine sbatacchianti." David Grossman, Qualcuno con cui correre.

L'incipit più strano e al contempo sensato: "oirauqitnA ilodnairoC odarroC olraC. Questa scritta stava sulla porta a vetri di una botteguccia...." Michael Ende, La storia infinita.

L'incipit più breve, davvero difficile da dimenticare per la sua forza: "Chiamatemi Ismaele." Melville, Moby Dick.

Oddio, vuoto! No, un attimo...

"E' cosa nota e risaputa che un giovane uomo..." Ma non vado oltre, sigh. Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio.



"C'era una volta un uomo, che aveva tre figli...", "C'era un uomo che aveva deciso di conoscere la paura", "C'era una volta una donna senza figli...", "C'era una volta un re...", dalle Fiabe dei fratelli Grimm.

"Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno...". Manzoni, I promessi sposi.

"Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, che la diritta via era smarrita". Non c'è bisogno di scrivere l'autore, vero?

"C'era una volta...un re! Diranno i miei piccoli lettori. No, bambini. C'era una volta un pezzo di legno." Carlo Collodi, Pinocchio.

"Avevo una fattoria in Africa, ai piedi dell'altopiano Ngong..." Karen Blixen, La mia Africa.

Uhm, uhm...Mmmm...mah.
Bene, credo sia giunto il momento di dare un'occhiata ai vari siti e dire: "Ah, sì, è vero! Come ho fatto a non ricordarmelo?!..."

Una classifica americana: http://americanbookreview.org/100BestLines.asp

Un sito italiano: http://www.incipitario.com

Ed un altro: http://www.ozoz.it/incipit/

Beh, ho dato un'occhiata, onestamente molti non sono così straordinari da essere ricordati, secondo me.



Aggiungo il mio incipit, o meglio quelle di molte delle storie che racconto la sera a mio figlio.

"C'era una volta un bambino che camminava in un bosco."



6 commenti:

  1. "Natale non sarà Natale senza regali", si lagnò Jo, stesa sul tappeto. (da Piccole Donne - Louisa May Alcott). Non so il nome del traduttore/traduttrice, poichè nell'edizione, vecchia, che lessi da bambino non è riportato. Mi sembra rappresentativo, o almeno continuo a viverlo così! un saluto affettuoso.
    Adriano
    PS: ho in mente altri incipit, o prime righe, se ti va sono disponibile a condividerli...

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    1. Già, è vero, non me l'ero proprio ricordato!
      Certo che mi va! Sono molto curiosa di sapere quali incipit tu ricordi a memoria! In che modalità vuoi condividerli? Come risposta non è molto, se vuoi facciamo una rubrica, o anche solo un post, stile: le riflessione degli amici...gli amicidimari...o anche solo: gli incipit di Adriano. Però con un titolo così bisognerà mettere quello della Yourcenaur, spero che tu lo sappia a memoria. Io ricordo solo che si rivolgeva a Marco (Aurelio), il libro ce l'ho, ma qui non si bara, eh!! ^^
      Un abbraccio!

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    2. Cavolo! non ricordo esattamente l'incipit delle "Memorie", mi limito solo a "mio caro Marco,..." ed al titolo del primo capitolo "Animula vagula blandula". Temo non sia sufficente! Per altri incipit mi affido alla soluzione che ritieni migliore... da "Le Notti Bianche": "Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore". Mi è sempre piaciuto, in particolare quando ero lettore più giovane e meno smaliziato, l'autore che si rivolge direttamente a chi legge! Ciao, Adriano.

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    3. No, mi sa che è poco quello che ci ricordiamo, al massimo in coda si può fare una parte su "gli incipit di cui ci ricordiamo davvero poco e ci dispiace tanto". Direi che, quando hai tempo e voglia, se scrivi il pezzo lo pubblichiamo con un titolo a tua scelta. Non ti posso offrire una rivista, né una tribuna d'alto spessore intellettuale, ma se ti accontenti di questo spazio, lo giudicherei un apporto significativo e...gentile.
      Un abbraccio!

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  2. Veramente ho amato questo tuo articolo, è veramente molto riflessivo ma anche leggero allo stesso tempo,ovviamente farò molto più caso agli INCIPIT da adesso e in poi

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    1. Ma grazie mille, che gentilezza e che parole cortesi! Buone cose!

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