mercoledì 29 giugno 2016

Allegiance of honor, di Nalini Singh

Allegiance of Honor (Psy-Changeling, #15)Allegiance of Honor by Nalini Singh
My rating: 4 of 5 stars

Romanzo di riepilogo, ben svolto come tutti quelli di Nalini Singh, sebbene io abbia sentito la mancanza del focus su una coppia principale che facesse da leitmotiv, dato che il rapimento della changeling marina, che diventa il collante delle varie parti, non riesce ad essere così pressante e coinvolgente come forse sarebbe stato nelle intenzioni dell'autrice. E ugualmente la vicenda della ricerca da parte di Xavier della sua Nina non risulta così intrigante, e del resto si conclude molto in fretta; l'unica cosa è che rivediamo attraverso le parole scritte da Xavier a Nina le vicende che hanno portato a questo punto della vicenda.
La cosa più bella è rivedere cari amati personaggi, Riley, Annie, Zach, Lucas e Sascha, Judd, Vasic e Ivy, Sophia, Walker, Riaz e Adria, tanto per dirne solo alcuni, e sbirciare nelle loro vite, felicitandosi della loro gioia. E piacevole è anche vedere gli snodi e gli incastri della propria immaginazione che si dipanano: il ragazzo che ha salvato Annie è proprio lui, la scelta di un'unione con una compagna non designata dal legame istintivo che si rivela più forte e più decisiva dell'istinto stesso.
La scrittrice usa benissimo la sua lingua, tanto che è un piacere leggerla. E la ringrazio per il contesto sempre multietnico e multiculturale che permea le sue storie, dalle provenienze ai nomi ai modi di dire che richiamano le lingue più diverse. Last but not least, è la prima volta che vedo la citazione del modo di dire "passare il Rubicone" in un romanzo inglese ("The majority of those connections were fragile, breakable, or barely budded, but a rare few had passed the Rubicon, would endure"). E come alla fine le connessioni sono fatte di amore e di onore, e di grazie, come nel secondo nome che verrà dato a Rowan, figlio di Annie e Zach.

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domenica 12 giugno 2016

Come leggere 100 libri all'anno...


5 tips to read 100 #books a year #infographic
 

Questo secondo Darius Foroux.
Alcuni consigli sono buoni: leggere ciò che piace, ad esempio. E' il CONSIGLIO NUMERO 3. Perché comprare ciò che va di moda o è suggerito dalle riviste se non è un genere che ci appassiona? Perché comprare l'ultimo romanzo dell'autore italiano che furoreggia se l'autore italiano ci pare una ciofeca?
L'idea di base però, che per migliorare occorra educarsi e per educarsi occorra leggere, è fondamentale. Questo è il consiglio di base, quello su cui focalizzarsi.
Altri consigli mi sembrano più  ridicoli. Come il CONSIGLIO NUMERO 1. La pila dei libri da leggere fa polvere, non invoglia alla lettura. Ne bastano due.
La lettura polilibrica invece è ottima, se si riesce a staccare da un libro all'altro, e non sempre è così (soprattutto se il libro, la storia e la scrittura sono molto buoni, non li si riesce a contaminare con altro, secondo me). Lo troviamo suggerito come CONSIGLIO NUMERO 4.
Comprare molti libri non è così indubbiamente positivo come ritiene l'autore. Il rischio è la delusione. Piuttosto, valorizziamo le biblioteche e la possibilità di reperire libri gratis da parte degli autori (di solito per un periodo limitato, ma spesso nei siti principali di vendita di libri li si può trovare a un prezzo irrisorio o anche gratis se sono i primi di una serie). Era il CONSIGLIO NUMERO 1.
Leggere sempre. Questo è il CONSIGLIO NUMERO 2. Beh, sempre sempre....no. Quando mangio, leggo solo con l'ereader. Si sporcherebbero i libri (orrore!). E poi si perde il senso conviviale del pasto.
Dal medico: cioè una volta all'anno, per me. Consiglio utile solo se si è ipocondriaci.
Leggere al lavoro: ma anche no, meglio lavorare bene. In pausa pranzo magari, ma vedasi quanto sopra.
L'ultimo suggerimento è il migliore: ciao facebook, ciao tv, ciao whatsapp.
Ma soprattutto, e detto da una lettrice vorace che supera tranquillamente i 100 libri all'anno: anche nella lettura, come nell'amore, come nel cibo, conta più la qualità che la quantità!