sabato 25 maggio 2013

Renewing garden

In questa strana primavera di sole estivo e piogge autunnali, come al solito al secondo raggio di luce mi prende la compulsione del giardinaggio, che dura di solito quarantotto ore, il tempo di spendere una banconota da 50 e di ricordare che vangare, zappare, potare vanno fatti con estrema calma e moderazione se no spaccano le ossa. Eppure, anche quest'anno il mio giardino s'è arricchito di qualche nuova pianta, che speriamo sopravviva (non come le maledette clematidi! Maledette!!) dato che è stata scelta non solo per la bellezza, ma anche per la capacità di adattamento e la pervicace ostinazione nel crescere. 
Chissà se anche per il giardino vale quello che dicono dei cani, che li si sceglie secondo la propria somiglianza, ci si elegge e poi plasma a vicenda in base a profonde connessioni e correlazioni. Io sto sviluppando un odio viscerale per le rose, che io non sia a-rose-kind-of-girl decisamente non è una sorpresa. Mi piacerebbe pensare che io sia simile alle piante che ho preso. Non delicate, no; forse un po' eccessive, ma con alcune caratteristiche in comune.


Filadelfia o fiore d'angelo, scelta per il profumo straordinario e dolcissimo, per la diffusione ad ampio cespuglio, perché non c'è bisogno di potarla, perché si adatta a tutti i giardini, perché a nessuno pare che sia mai morta...quindi mi dà buone speranze! Inoltre ho dei ricordi di bambina felici legati a questa pianta.



Incenso. Profumatissimo, sembra d'essere in chiesa e pronti per lanciarsi in una meditazione intensa e arricchente. 


Ribes rosso...perché il profumo non è tutto, c'è anche il sapore.


Passiflora. A parte il valore teologico, è lodata per la sua resistenza. Non deludermi, riempi l'intera rete!

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