domenica 2 giugno 2013

Citazioni da Into the wild


Alcune frasi, quelle che mi hanno più colpito alla lettura del libro Into the wild.


  • Frasi di Chris


Ho deciso che per un po' farò questa vita. Non mi riesce di rinunciare a tutta questa libertà e semplice bellezza.

(Cartolina a Wayne)

Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o principalmente dalle relazioni umane. Il Signore l'ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale. (...) ...comincerai a goderti il grande lavoro che il Signore ha compiuto nell'Ovest americano.

(Lettera a Ron Franz)

Da due anni cammina per il mondo. Niente telefono, niente biliardo, niente animali, niente sigarette. Libertà estrema. Un estremista. Un viaggiatore esteta la cui dimora è la strada. Scappato da Atlanta. Mai dovrai fare ritorno perché l'Ovest è il meglio. E adesso, dopo due anni a zonzo, arriva la grande avventura finale. La battaglia epocale per uccidere il falso essere interiore e concludere vittoriosamente il pellegrinaggio spirituale. Dieci giorni e dieci notti di treni merci e autostop lo hanno portato fino al grande bianco del Nord. Per non essere più avvelenato dalla civiltà, lui fugge, e cammina solo, sulla terra, per perdersi nella natura selvaggia.

(Dichiarazione incisa su un pannello di legno nel Magic bus. Citazione dalla traduzione del film più che dalla traduzione presente nel libro)

Vivere ponderato: attenzione consapevole ai fondamenti della vita e costante attenzione all'ambiente circostante e a ciò che a esso è correlato, ad esempio un lavoro, un compito, un libro, qualsiasi cosa richieda efficace concentrazione (la circostanza non ha valore. Ha valore come ci si relaziona a una circostanza. Il significato vero risiede nella relazione personale con un fenomeno, quello che significa per te). La grande santità del cibo, il calore vitale. (...) Assoluta verità e onestà.

(Scritto sul diario trovato nell'autobus)

Felicità è vera soltanto se condivisa.

(Frase annotata sul libro Il dottor Zivago)

Ho avuto una vita felice e ringrazio il Signore. Addio e che Dio vi benedica!

(Messaggio d'addio lasciato da Chris sul retro di una pagina con una poesia di Robin Jeffers sulla morte)


  • Frasi sottolineate da Chris


Per un istante le si rivelò il profondo significato della sua esistenza. Era lì per cercare di capire la frenetica bellezza del mondo, per dare a ogni cosa il suo vero nome e, se le sue forze non fossero bastate, per generare dei figli che l'avrebbero fatto in sua vece.

Oh, come si desidera a volte poter scappare dall'insulsa monotonia dell'umana eloquenza. dalle frasi sublimi, per cercare rifugio nella natura, apparentemente così silenziosa, oppure nel mutismo di fatiche lunghe ed estenuanti, del sonno profondo, di musica vera o dell'umana comprensione zittita dall'emozione!

D'un colpo, ogni cosa è cambiata, il tono, l'aria, non si sa che pensare, chi ascoltare. Quasi che per tutta la vita ti avessero condotto per mano come una bambina e, d'un tratto, ti avessero lasciato: impara a camminare da sola. E non c'è nessuno intorno, né amici né autorità costituite. Allora ci si vorrebbe poter affidare all'essenziale, alla forza della vita o alla bellezza o alla verità, perché esse, e non le autorità umane ormai travolte, ti dirigano in modo sicuro e senza riserve più di quanto non avvenisse nella solita vita di sempre, ora tramontata e lontana.

Da Il dottor Zivago di Boris Pasternak

Volevo il movimento, non un'esistenza quieta. Volevo l'emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla.

Da La felicità familiare di Lev Tolstoj

Datemi la verità, invece che amore, denaro o fame. Sedetti a una tavola imbandita di cibo ricco, vino abbondante e servi ossequiosi, ma alla quale mancavano la sincerità e la verità; partii affamato da quel desco inospitale.

Da Walden ovvero vita nei boschi di Henry David Thoreau

Soltanto ora capivo perché egli diceva che la felicità sta solo nel vivere per gli altri. (...)
Io ho vissuto molto e mi pare di aver trovato quel che occorre per essere felice. Una vita tranquilla, appartata nella nostra solitudine di campagna, con la possibilità di fare del bene alla gente che si lascia aiutare e non è abituata a questo, poi il lavoro, un lavoro che sia di un qualche beneficio, poi il riposo, la natura, un libro, la musica, l'amore per il prossimo, ecco una felicità al di là della quale non osano spingersi i miei sogni. Ma qui, oltre a tutto ciò, una compagna come te, una famiglia, forse, questo è tutto quanto un uomo può desiderare.

Da La felicità familiare di Lev Tolstoj (passaggi modificati rispetto alla traduzione presente nel libro e portati alla somiglianza con la citazione presente nel film)

Ma che cos'è la storia? E' un dar principio a lavori secolari per riuscire a poco a poco a risolvere il mistero della morte e vincerla un giorno. Per questo si scoprono l'infinito matematico e le onde elettromagnetiche, per questo si scrivono sinfonie, ma non si può progredire in tale direzione senza una certa spinta. Per scoperte del genere occorre un'attrezzatura spirituale, e in questo senso i dati sono già tutti nel Vangelo. Eccoli. In primo luogo, l'amore per il prossimo, questa forma suprema dell'energia vivente, che riempie il cuore dell'uomo ed esige di espandersi e di essere spesa. Poi, i principali elementi costitutivi dell'uomo d'oggi, senza i quali l'uomo non è pensabile, e cioè l'idea della libertà individuale e della vita come sacrificio.

Da Il dottor Zivago di Boris Pasternak


  • Frasi di Krakauer

...Christopher Johnson McCandless ricevette alla nascita doti fuori dal comune e una volontà difficilmente deviabile dalla propria traiettoria. All'età di due anni si alzò nel mezzo della notte e senza svegliare i genitori raggiunse ed entrò in un'abitazione in fondo alla via per saccheggiare il cassetto dove il vicino teneva le caramelle.

Quando si tratta dei propri genitori, i figli riescono a diventare giudici spietati e poco inclini alla clemenza.

Ancor più degli adolescenti in genere Chris vedeva solo il bianco o il nero, e giudicava se stesso e gli altri secondo un codice morale di insostenibile rigore.

Eppure né allora né mai affrontò la questione coi genitori. Al contrario si sforzò di tenere segreta l'oscura verità e di esprimere trasversalmente la propria rabbia, tramite il silenzio e un'ostile ritrosia.

Di tanto in tanto scoppia in lacrime, piangendo come soltanto una madre che è sopravvissuta al figlio può fare, tradendo un senso di perdita talmente profondo e irreparabile che la mente vacilla nel constatarne le dimensioni.

Già da piccolo avevo goduto di grande libertà e responsabilità, per le quali avrei dovuto essere grato, ma non lo ero, anzi, mi ero sentito oppresso dalle aspettative paterne. Mi era stato inculcato che qualsiasi cosa non fosse vittoria corrispondeva a una sconfitta, e secondo la logica impressionante dei figli, non attribuivo a questa considerazione un significato retorico, ma prendevo le parole alla lettera. Ecco perché più tardi, quando segreti familiari nascosti a lungo vennero a galla, quando notai che questa deità che pretendeva soltanto perfezione in realtà non era perfetta, anzi semmai tutt'altro, be', non fui capace di metterci una pietra sopra. Al contrario, mi lasciai consumare da una rabbia accecante. La rivelazione che mio padre fosse umano, e terribilmente umano, andava oltre la mia capacità di perdono. Dovettero passare due decenni perché mi accorgessi che la rabbia era svanita, e che era svanita da anni. L'avevano soppiantata una pietosa simpatia e qualcosa di non lontano dall'affetto.

Da giovane ero diverso da McCandless per molti, rilevanti aspetti. Soprattutto non possedevo né il suo intelletto né i suoi nobili ideali. Eppure credo che fossimo analogamente segnati dal difficile rapporto con i padri, e sospetto che avessimo una simile intensità, spericolatezza e agitazione dell'anima. Il fatto che io, al contrario di Chris, sia sopravvissuto all'avventura in Alaska, rimane essenzialmente una questione di fortuna.

Non è poi così inconsueto che un giovane si lanci in un'impresa considerata incauta dai più vecchi. Nella nostra cultura, non meno che in altre, l'esporsi al rischio costituisce una sorta di rito di passaggio. Il pericolo ha sempre esercitato un certo fascino. (...) Sentiva il bisogno di mettersi alla prova di continuo (...). Possedeva grandi ambizioni spirituali e, nell'assolutismo morale che caratterizzava il suo credo, una sfida il cui successo fosse assicurato non era più tale. (...)
A differenza di Muir e di Thoreau, McCandless si avventurò nella foresta non tanto per riflettere sulla natura e sul mondo in generale, quanto per esplorare il paesaggio interiore della propria anima. Dovette presto scoprire quello che Muir e Thoreau già sapevano: inevitabilmente un soggiorno prolungato in un ambiente ostile sposta l'attenzione tanto all'esterno quanto all'interno, ed è impossibile vivere della terra senza sviluppare una sottile comprensione, e un forte legame emotivo, con la terra stessa e tutto ciò che contiene.

Morire di fame non è un modo piacevole di finire i propri giorni. (...) Tuttavia alcune persone recuperate in queste condizioni ricordano che verso la fine la fame svanisce, i dolori lancinanti si placano e la sofferenza viene rimpiazzata da un'euforia sublime, da un senso di calma accompagnato a una chiarezza mentale quasi trascendente. E' bello pensare che McCandless abbia potuto sperimentare una simile estasi.

Una delle ultime cose che Chris McCandless fece in vita fu quella di scattarsi una foto accanto all'autobus sotto la volta celeste del cielo d'Alaska. Con una mano rivolge il biglietto d'addio all'obiettivo e con l'altra porge un saluto sereno e coraggioso al mondo. (...) Chris sorride, e il suo sguardo è inequivocabile: McCandless era in pace, beato come un monaco che va dal Signore.



  • Frasi citate da Krakauer


Non dovremmo negare (...) che l'essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia. Nella nostra mente viene associato alla fuga da storia, oppressione, legge e noiose coercizioni, alla libertà assoluta, e la strada ha sempre portato a Ovest.

Da The American West as living space di Wallace Stegner

Il deserto è l'ambiente della rivelazione, geneticamente e fisicamente alieno, sensorialmente austero, esteticamente astratto, storicamente nemico. (...) Le sue forme sono audaci e suggestive. La mente è sopraffatte da luce e spazio, dalla novità cinestetica dell'aridità, delle alte temperature e del vento. Il cielo del deserto è avvolgente, maestoso e terribile. (...) L'angolosità delle forme del deserto conferisce sia alle nuvole sia alla terra un'architettura monumentale. (...)
Nel deserto si recano profeti ed eremiti; viandanti ed esuli lo attraversano. I leader delle grandi religioni vi hanno cercato i valori spirituali e terapeutici del ritiro, non per fuggire ma per trovare la realtà.

Da Man in the landscape: A historic view of the esthetics of nature di Paul Shepard

E' vero che molto individui creativi non riescono a stabilire rapporti affettivi maturi e che alcuni sono estremamente isolati. E' anche vero che in alcuni casi un trauma, sotto forma di un lutto o di una precoce separazione, indirizza la persona potenzialmente creativa verso lo sviluppo di quegli aspetti della sua personalità che trovano compimento in una relativa solitudine. Ciò non significa tuttavia che la ricerca creativa solitaria sia di per sé patologica.

Da Solitudine. Il ritorno a se stessi, di Anthony Storr

Potrebbe, dopotutto, essere la brutta abitudine dei talenti creativi quella di investire se stessi in estremi patologici, che consentono di raggiungere profonda conoscenza ma non vita lunga a chi non riesce a tradurre le proprie ferire psichiche in arte o pensiero significativi.

Da In search of the miraculous di Theodore Roszak

In America abbiamo la tradizione del "grande fiume a due cuori": portare le proprie ferite nella natura per una cura, una conversione, un riposo o quel che sia. E come nel caso di Hemingway, se le ferite non sono troppo gravi, funziona. Ma qui non siamo nel Michigan (o per quanto, neppure nelle grandi foreste del Mississippi di Faulkner). Qui siamo in Alaska.

Da Up the black to Chalkyitsik di Edward Hoagland

Everett Ruess era alla ricerca della bellezza, bellezza concepita in termini piuttosto romantici. Saremmo propensi a deridere questo suo stravagante culto, se non fosse per quel non so che di magnifico derivante dall'assoluta dedizione. L'estetica come posa da salotto è ridicola, a volte addirittura oscena. Come stile di vita invece può portare alla dignità.

Da Mormon Country di Wallace Stegner

Perché i bambini sono innocenti e amano la giustizia, mentre buona parte di noi è malvagia e naturalmente preferisce la pietà.

Gilbert Keith Chesterton

Le proprietà fisiche del territorio trovavano in me una corrispondenza. I sentieri che mi trovavo a percorrere conducevano esternamente a colline e acquitrini, ma avevano uno sviluppo anche interiore. E dallo studio del suolo, dal leggere e dal pensare derivò una sorta di esplorazione, in me stesso e delle terra che col tempo nella mente diventarono un tutt'uno. (...) Che andassi a piedi, con scarponi o in slitta, fra le ombre tardive e raggelanti delle colline d'estate, una fiammata in alto o un percorso nella neve avrebbero indicato dove sarei andato. E che il resto dell'umanità mi trovasse se ne fosse capace.

Da The stars, the snow, the fire: twenty-five years in the nothern wilderness di John Haines


Ciò che caratterizza la montagna oltre quella linea terrena è l'essere intatta, grandiosa, terribile. Mai può diventare familiare; nel momento stesso in cui vi metti piede, sei smarrito. Conosci la via, eppure vaghi, eccitato, sulla pietra nuda e liscia, come se fossero aria e nuvole solidificate. Non v'è dubbio che quella vetta fosca e rocciosa, nascosta fra le nuvole, fosse assai più terribile, sublime ed eccitante del cratere di un vulcano che sputa fuoco.

Da Diario di Henry David Thoreau

E' pazzo di rabbia per il fatto che era piccolo quando tu eri grande, ma no, le cose non stanno esattamente così, è pazzo di rabbia perché era impotente quando tu eri potente, ma no, nemmeno questo, è pazzo di rabbia perché era contingente quando tu, padre, eri necessario, ma nient'affatto, è furioso perché quando ti voleva bene tu non te ne accorgevi.

Da Il padre morto di Donald Barthelme

La natura selvaggia attirava chi fosse annoiato o disgustato dall'uomo e dalla sua opera. Non soltanto costituiva una possibilità di fuga dalla società ma anche il palcoscenico ideale sul quale esercitare il culto che l'individuo romantico spesso faceva della propria anima. La solitudine e la totale libertà di una terra selvaggia creavano l'ambientazione ideale per la malinconia o l'esaltazione.

Da Wilderness and the american mind di Roderick Nash

La natura era qualcosa di selvaggio e terribile benché bellissimo. Guardavo con soggezione la terra che calpestavo per vedere cosa avessero compiuto le Forze - la forma, il mondo, il materiale della loro opera. Questa era la Terra di cui sentiamo parlare, creata dal caos nella notte dei tempi. Qui non c'erano giardini ma il globo incontaminato. Niente prati né pascoli né coltivazioni né boschi né terre arabili né incolte né desolate. Era la superficie fresca e naturale del pianeta Terra, com'era stata creata per i secoli dei secoli (...), così la Natura l'ha fatta e che l'uomo la usi se può. Perché egli in realtà non vi era associato in alcun modo. Era Materia, vasta, terrificante (...). Era palese la presenza di una forza che non era tenuta a essere gentile con l'uomo. Luogo di paganesimo e riti superstiziosi - abitato da uomini più vicini alla roccia e agli animali selvatici che a noi (...).

Da Ktaadn di Henry David Thoreau


Ancora aleggia l'ultimo triste ricordo, a volte passa come una nuvola veloce e oscura il sole, raggelando il ricordo di tempi più felici. Ci sono state gioie troppo grandi per essere descritte a parole, e ci sono stati dolori sui quali non ho osato indugiare. Con questo in mente dico: scala se vuoi, ma ricorda che forza e coraggio non sono niente senza prudenza, e che una momentanea negligenza può distruggere la felicità di una vita intera. Non fare nulla di fretta. Guarda bene a ogni passo, e fin dall'inizio pensa che potrebbe essere la fine.

Da Scalate sulle Alpi di Edward Whymper

Dormiamo al suono dell'organetto del tempo e ci svegliamo, se mai ci svegliamo, al silenzio del Signore. E poi, quando ci svegliamo sulle sponde profonde del tempo non creato, poi quando l'accecante oscurità prorompe sulle distanti pendici del tempo, allora è il momento di pensare alle cose, come la ragione e la volontà, allora è il momento di romperci il collo verso casa.
Non esistono eventi ma pensieri e le difficili svolte del cuore, il suo lento imparare ad amare e chi amare. Il resto non sono che storie e pettegolezzi per altri momenti.

Da Holy the firm di Annie Dillard


  • Frasi di alcune persone
Non so come potrò mai superare questa cosa. Non stavo sognando, non me lo sono immaginato, era proprio la sua voce che mi pregava: "Mamma, aiutami!", ma non potevo aiutarlo perché non sapevo dove fosse. E non mi disse nient'altro, solo: "Mamma, aiutami!"

Ricordo di Billie Johnson, madre di Chris


  • Frasi inserite da Sean Penn 
Quando si perdona, si ama. E quando si ama, la luce di Dio scende sui nostri cuori.

(Detta da Ron Franz a Chris dopo la salita di un monte).


1 commento:

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