Ieri mi è arrivato per posta il libro Slave to sensation di Nalini Singh. L'ho vinto partecipando a un giveaway sul sito di questa scrittrice. Quando ho visto il mio nome tra quelli dei vincitori non ci credevo, ho dovuto rileggere tre o quattro volte prima di accettare che avevo proprio vinto!
Comunque l'ho trovato ieri nella buchetta delle lettere, l'ho aperto famelicamente e l'ho riletto (saltando qualcosa...) tutta ieri sera. Beh, devo ammettere che il piacere di sfogliare un libro per me rimane insuperabile. La serie Psy/Changeling l'ho letta non in cartaceo a causa del costo eccessivo non tanto dei libri, ma delle spese di spedizione. Ora, avendo in mano il libro, che delizia ho provato...non credo che mi abituerò mai al formato elettronico: comodissimo, per carità, sia per lo spazio occupato che per la lettura negli spostamenti, ma rimango attaccata alla sensualità della carta.
E così, citando proprio da questo libro...
"We agree," Sascha said. "I assume you have hard-copy contracts?"
"Of course." He flipped open a binder and slid across copies of the same document they undoubtedly had on their screens.
Sascha picked them up and passed one to her mother. "Electronic would be much more convenient."
He'd heard it a hundred times from a hundred different Psy. Part of the reason changelings hadn't followed the technological wave was sheer stubbornness; the other part was security - his race had been hacking into Psy databases for decades. "I like something I can hold, touch, and smell, something that pleases all my senses." It was an innuendo he had no doubt she understood...(pag. 11)
Questa edizione poi è molto curata. E' l'edizione della Gollancz di Orion Publishing, edita in Gran Bretagna, che ha scelto le finissime copertine nere con volto d'uomo (e che volti! Non i soliti piacioni modelli figherrimi, ma uomini...) e una stupenda grafica per i titoli (ripresa intelligentemente dall'edizione spagnola della serie). Anche la carta (tipica dei paperback inglesi) non è male, con quel colore paglia chiara che non affatica gli occhi; il peso e la grandezza del volume sono adatti al passeggio e alla lettura itinerante o rilassata. L'odore (sì, i libri hanno un odore, come le acque hanno ciascuna un sapore diverso) è buono, sa di vecchia bottega pulita, di retro del negozio del fornaio, di abito da sposa della nonna. La grana della carta è piacevole, un po' ruvida al tatto, ottimo contrasto con la liscia setosità (credo che setoso lisciore o setosa liscevolezza non si dicano in italiano, o sbaglio?) della copertina.
L'unica cosa che rompe è la frasetta della Feehan in copertina (uso tipico, ahimé, dei romanzi inglesi e americani, questo spot sulle copertine con scrittrici che si elogiano, sempre negli stessi termini poi...).
Insomma, che bello avere tra le mani questo volume, ho provato davvero una grande soddisfazione, che temo la lettura in formato elettronico non potrà mai uguagliare!
Ciao! Concordo sul piacere di godere del "manufatto" cartaceo. Ho letto anch'io qualcosa in formato elettronico gratuito, spesso è comodo ed anche economico, certo, ma rimane un senso di "vaghezza". Mi piace molto il passaggio che hai pubblicato, rende molto la sensazione e l'emozione che si prova al contatto...a presto! Adriano
RispondiEliminaGrazie mille! Mi fa piacere che il brano ti piaccia; il volume sarà pubblicato dalla Tre60 - costo basso e buona qualità - non si sa bene quando, ma prossimamente. Te lo consiglio vivamente, anche se lontano dalle tue letture abituali! ;-)
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