lunedì 31 dicembre 2012

I migliori libri del 2012

Un altro anno è passato, un anno ricco di letture interessanti.



Tra i 124 libri che ho letto, ecco quelli che si aggiudicano i posti più alti della classifica personale di quest'anno.
Sono i libri ai quali ho dato 5 stelline su goodreads, e il cui giudizio per me va dal 9 al 10.

Karen Blixen, La mia Africa
Ursula K. Le Guin, Il linguaggio della notte
Gianni De Conno, Poesie alla luna
Guido Quarzo, Amici nel mare

Larissa Ione, Peccato eterno
G.A. Aiken, About a dragon
Shelly Laurenston, Beast behaving badly
Shelly Laurenston, Bear meets girl
Nalini Singh, Tangle of need

Pamela Morsi, Heaven sent
Pamela Morsi, Courting Miss Hattie
Pamela Morsi, Simple Jess

Sherrilyn Kenyon, Il gioco della notte
Sherrilyn Kenyon, Dark side of the moon
Sherrilyn Kenyon, Dream warrior
Sherrilyn Kenyon, The Guardian

Janet Evanovich, Sei nei guai



Beh, devo dire che questo è stato l'anno della mia scoperta di alcune autrici: la Kenyon, la Laurenston e la Morsi. In particolare, Sherrilyn Kenyon sarà sempre legata alla grande nevicata, Shelly Laurenston all'estate e Pamela Morsi...alle mezze stagioni. Nel numero dei libri che ho apprezzato maggiormente ci sono anche un saggio (il libro della Le Guin), un classico (La mia Africa), un libro di poesie con raffinate illustrazioni (Poesie alla luna) e un libro per bambini (Amici nel mare), quindi posso dedurne che, anche se i libri paranormal fantasy e urban fantasy quest'anno sono stati preponderanti, non hanno però predominato a scapito degli altri, cosa che mi rende felice. Ed è decisamente stato l'anno della lettura in inglese. Beh, chi l'avrebbe mai detto? E' proprio vero che le passioni vanno coltivate, non si sa mai che cosa di positivo potrà scaturirne...

Auguste Renoir, Donna in giardino




lunedì 24 dicembre 2012

Moon Awakening, di Lucy Monroe

Moon Awakening (Children of the Moon, #1)Moon Awakening by Lucy Monroe
My rating: 4 of 5 stars

A un quarto mi annoiavo. A metà ero indecisa se terminarlo o lasciarlo lì. A metà più qualche pagina...ero presissima! Eh sì, questo libro per me ha tre volti: la facciata highlander (non così affascinante per me, che a parte Braveheart e Rob Roy non ho fatto grandi incursioni nel genere, per mancanza di appeal ai miei occhi), la facciata shapeshifter (non così fondamentale nel libro, per lo meno nella prima metà) e la facciata romance (che ha una partenza diciamo...diesel). Ecco, tutti e tre migliorano sensibilmente nella seconda parte del libro: il lato romance si affina, concretizza e dinamizza; il lato shapeshifter ci dà qualcosa di serio su cui ragionare e qualche bel momento; il lato highlander si fa meno ossessivo (grazie al cielo!). I protagonisti e i comprimari (la seconda coppia è altrettanto interessante e vivacemente contrastata quanto la prima) sono ben descritti, simpatici anche nelle loro idiosincrasie; le donne hanno humor e carattere, gli uomini testardaggine e fascino ruvido. Quindi una lettura piacevole e una bella sorpresa, sebbene io rimanga convinta che gli uomini in kilt non siano proprio nelle mie corde!

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Pamela Palmer, Rapture untamed

Pamela Palmer ha scritto la serie Feral warriors, ad oggi 6 volumi. L'avevo già notata in rete, ma mai presa perché temevo i suoi libri fossero troppo focalizzati sul lato erotico, e già in questo senso i Breeds di Lora Leigh mi avevano delusa tanto che non mi sentivo di riprovare qualcosa di analogo. Inoltre a giudicare dalle copertine non mi sembrava una serie di gran livello. Ulteriore conferma che ormai avrei dovuto imparare a diffidare dell'impressione che mi danno le copertine! Infatti, procuratami questo volume grazie a una cara ragazza che in rete l'ha messo in un elenco dei migliori libri con mutaforma insieme a Slave to sensation, ho beneficiato di una lettura intrigante, coinvolgente, di una descrizione di caratteri non banale, di un protagonista alfa finalmente all'altezza e senza gigionerie! Che sollievo...in certi momenti del libro sospiravo di gioia nel vedere quanto Jag riuscisse a rimanere fedele a se stesso, nel suo essere un vero bastardo e nel riuscire sempre e comunque a ferire quelli che ha attorno, nel suo aprirsi piano e con cautela alle nuove dimensioni che la relazione con Olivia gli schiude. Olivia è forte e coraggiosa senza essere boriosa, e ha il coraggio di dire la verità a Jag senza mezzi termini. Tutti e due sono imprevedibili per l'altro, e la loro storia non è mai come te la aspetteresti. Consigliato davvero!


I didn't expect that it was so good. The first Feral Warriors novel I have read, and I can say that I have enjoyed it a lot. A very bad boy (with a piss-off attitude so strong, and a hidden face so intriguing), a heroine smart, strong and sensitive. Jag is a dominant male without effort, his attitude for dominance and his bad manners so natural that he results a wonderful character. A good plot, hot sexy scenes well written, a bit of humor, a little of redemption, some suspance and action: excellent mixture!

domenica 9 dicembre 2012

Cinquanta sfumature di noia

Il fenomeno editoriale dell'anno! Capostipite della categoria del mummy-porn! Tutte lo leggono! 
Va beh, mi sono detta, proviamo a vedere, ma ero già prevenuta a causa del battage pubblicitario. E infatti non mi è piaciuto.

Perché non mi è piaciuto:
1. è scritto male, i dialoghi in particolare sono artificiosi
2. le uniche cose ironiche sono le mail
3. CG non è un Dominatore, proprio per nulla
4. lei passa da vergine a depravata in 5 secondi
5. le scene di sesso non sono sexy né coinvolgenti
6. i personaggi non hanno spessore e cambiano idea così, tanto per fare
7. banale e irreale: nessuno si apre con qualcun altro al 2° appuntamento, fa il duro poi manda emoticon, dice che fa sesso solo in un certo modo poi avviene sempre il contrario 
8. la conclusione è del tutto posticcia
9. le ossessioni di CG non sono cose da dominatori, sono cose da ricovero psichiatrico
10. dov'è la storia dell'evoluzione del rapporto sentimentale? Io non l'ho trovata.


In sostanza, direi: meglio leggere De Sade (se ti interessa il vero sadismo); meglio leggere Cherise Sinclaire (se ti interessa il lato sexy del BDSM); meglio leggere Twilight (se ti interessano storie d'amore tra diversi).
Senza offesa per chi l'ha apprezzato: per me, Cinquanta sfumature di noia.

Unica cosa positiva: ho rivalutato alcuni ALTRI libri, che avevo letto un annetto fa, trovati per caso in rete...in cui un certo tipo di pratiche assume tutto un altro peso - e quindi ero rimasta un po' sconvolta -, ma anche la storia ha tutto un altro peso - e ora capisco non erano così male...


Ok, non c'entra un tubo, ma che diavolo di immagine potevo mai mettere?!
E' per dire che leggo un po' di tutto...tranne i gialli scandinavi, le biografie storiche, le opere di BHL,  FV,  GF, l'horror e i libri sullo sport!

sabato 8 dicembre 2012

J.R. Ward, Un amore disperso e L. Adrian, Il bacio svanito

I titoli messi sopra sono ironici: raccontano la storia della mia disaffezione per le serie di queste due autrici.

Come ho spiegato in uno dei primi post, mi sono avvicinata al genere urban fantasy recentemente, e una delle prime serie che ho letto è quella di J.R. Ward, che appassiona schiere di ragazze.
All'inizio in effetti ha appassionato anche me. In particolare il secondo e il terzo libro, che ho trovato intriganti, intensi, interessanti. Dal quarto, però, sono iniziati i miei dubbi, insieme a qualche delusione. Adesso, preso il sesto (e preso solo perché il protagonista è Phury) ho deciso di non acquistare più questa serie. (Sarà che non sono più una ragazza da un po' di anni?)

La copertina del terzo libro della serie della Ward.
Non metto anche la copertina italiana: ce ne sono volute cinque
perché ci fosse un'immagine azzeccata...
Mi è successa la stessa cosa con la serie della Stirpe di mezzanotte di Lara Adrian: il primo libro non mi è piaciuto granché, il secondo e soprattutto il terzo mi hanno presa e colpita molto, il quarto l'ho trovato piuttosto noioso e gli altri mi sono sembrati mere riprese dei primi, o variazioni poco coinvolgenti. In particolare dal personaggio di Andreas Reichen mi aspettavo molto di più, ahimé.

Quindi ho scelto di concentrare le mie (scarse) finanze nell'acquisto di altre opere, continuando con le serie che finora non mi hanno delusa quasi mai, e che giudico un po' più ricche di ironia: Immortals after dark di Kresley Cole, la serie di Cat e Bones di Jeaniene Frost, quella di Charley Davidson, i Dark-Hunters di Sherrilyn Kenyon, la serie Psy/Changeling di Nalini Singh (in inglese, per ora) e la serie Demonica di Larissa Ione.

Quali sono però le ragioni della mia disaffezione per la Ward e la Adrian?

Mi riferisco prima alla serie della Ward.

Mio caro Phury...perché sei stato così bistrattato?!

Beh, innanzitutto il fatto che i libri stiano virando verso l'urban fantasy e si concentrino meno sulla storia d'amore tra i due protagonisti è una caratteristica che personalmente non riesco ad apprezzare molto. Anche perché l'intreccio urban fantasy di questi libri non mi smuove affatto. In altri casi lo apprezzo, e molto, come nella serie Psy/Changeling di Nalini Singh, o in quella di Cat e Bones di Jeaniene Frost. Qui, non mi prende proprio. I cattivi mi sembrano macchiette o bambini viziati: quando ci sono le loro parti, penso sempre "Oddio, no, e adesso che scemenze dovrà dire/fare? Quanto la tira lunga?!" Il fatto che non ci si concentri più su una sola coppia protagonista, di libro in libro, può dare più movimento, ma la storia d'amore a mio parere ne risente perdendo in profondità.
Inoltre non mi è piaciuto come la Ward ha scelto di affrontare certi temi, dall'uso di droghe agli abusi al sadomasochismo. Considero positivo che si tratti di certe tematiche anche in un genere letterario considerato per definizione "leggero", ma certe volte mi è parso che queste tematiche siano state trattate concentrandosi morbosamente su certi aspetti e tralasciando di approfondire la modalità attraverso cui il personaggio cercava o poteva riuscire a trovare un equilibrio, equilibrio che passa solo attraverso la costituzione di un rapporto di coppia con la donna amata. In certi casi mi sembrava che l'intento fosse sdoganare o riabilitare un certo tipo di pratiche più che spiegare perché il personaggio si comportava in quel modo e come considerava la sua stessa dipendenza (dalla violenza, dalla droga, dal sadismo). Per carità, è qualcosa che vediamo e ascoltiamo comunemente nei mass-media, ma da queste scrittrici mi aspettavo un approfondimento e una capacità di visione più articolati.
Non mi sono piaciuti gli elementi religiosi, che spesso mi sembrano campati per aria, del tutto fuori di contesto o semplicisticamente anarchici. Non mi piacciono molto le figure femminili (salvo solo Mary e, per quanto non dettagliata come altre figure, Cormia...). E onestamente mi sono stancata di leggere che questi uomini vanno in giro senza mutande sotto i jeans! Bleah! E poi avete presente quella certa scena di "Tutti pazzi per Mary"?!

Non posso mettere la famosa scena...brr! Comunque già Stiller conciato così dà una prima idea
 di quanto la scena sia  raccapricciante...


La Adrian mi aveva fatto cadere le braccia con la trovata degli alieni e il primo libro mi sembrava un po' troppo simile al primo della Ward, ma in compenso alcuni suoi intrecci mi avevano colpita molto. Certi personaggi, in particolare femminili, mi avevano stupita. Però negli ultimi libri è stato tutto molto prevedibile e i personaggi ben poco originali. Ora devo ammettere che la serie mi sta sempre più stancando, è divenuta piuttosto ripetitiva e sono pochi i personaggi che mantengono spessore. Purtroppo, ogni personaggio è interessante nei libri che precedono il proprio, quando viene abbozzato, poi, quando diventa protagonista, tutto si affloscia, è piuttosto una ripetizione di altri caratteri, e anche le vicende di innamoramento ormai sono piuttosto consuete e note. Ma in una serie occorre secondo me essere capaci di innovare e rinnovarsi, come ha splendidamente fatto Nalini Singh negli ultimi volumi della serie Psy/Changeling.

La copertina italiana di quello che è, a mio giudizio, il miglior libro della serie Midnight Breed.


Quindi non mi posso più accodare alle schiere di ferventi sostenitrici della Ward e della Adrian...ed è per questo che risparmio un post su queste due serie.


Mi rimangono almeno alcune cose belle: Tegan, Phury, Zsadist col volto di Wentworth Miller, "Smith" come Rhage...


Wentworth Miller, il volto con cui mi figuro Zsadist

martedì 4 dicembre 2012

Maledetti zombie, SPARITE!

Odio gli zombie.
Non sto esagerando, li detesto proprio. In genere mi dà fastidio chi ritorna, in qualunque forma. I morti sono morti, i morti non parlano, non agiscono, i morti rimangono sotto terra. DEVONO farlo.
Tollero solo due eccezioni. La Resurrezione, perché non è un semplice ritorno alla vita, ma un entrare nella vita definitiva, nell'eternità, è la nuova creazione del cosmo, quindi è un elemento di Vita; il riportare alla vita da parte di Gesù o di un santo. Perché la persona torna a vivere, riacquista sentimenti e sensazioni, ma non cambia la propria natura. Tanto meno diventa un amorfo essere in-senziente che si muove cercando carne umana di cui nutrirsi.
Questi esseri ributtanti, cannibali, non vivi e non morti...non capisco che cosa ci possa essere di interessante in essi e che cosa faccia sì che abbiano successo i libri e i film che li presentano. Che sia una modalità del ritorno del rimosso, stile Halloween? Che la paura di affrontare la morte, la verità della morte, porti a queste degradazioni? Che sia un altro passo avanti nel gusto dell'eccesso e dell'esagerazione, nell'orripilante in questo caso?
Io non lo capisco.
Maledetti, maledetti zombie, SPARITE!

sabato 1 dicembre 2012

La sensualità della carta

Ieri mi è arrivato per posta il libro Slave to sensation di Nalini Singh. L'ho vinto partecipando a un giveaway sul sito di questa scrittrice. Quando ho visto il mio nome tra quelli dei vincitori non ci credevo, ho dovuto rileggere tre o quattro volte prima di accettare che avevo proprio vinto!
Comunque l'ho trovato ieri nella buchetta delle lettere, l'ho aperto famelicamente e l'ho riletto (saltando qualcosa...) tutta ieri sera. Beh, devo ammettere che il piacere di sfogliare un libro per me rimane insuperabile. La serie Psy/Changeling l'ho letta non in cartaceo a causa del costo eccessivo non tanto dei libri, ma delle spese di spedizione. Ora, avendo in mano il libro, che delizia ho provato...non credo che mi abituerò mai al formato elettronico: comodissimo, per carità, sia per lo spazio occupato che per la lettura negli spostamenti, ma rimango attaccata alla sensualità della carta.
E così, citando proprio da questo libro...

"We agree," Sascha said. "I assume you have hard-copy contracts?"
"Of course." He flipped open a binder and slid across copies of the same document they undoubtedly had on their screens.
Sascha picked them up and passed one to her mother. "Electronic would be much more convenient."
He'd heard it a hundred times from a hundred different Psy. Part of the reason changelings hadn't followed the technological wave was sheer stubbornness; the other part was security - his race had been hacking into Psy databases for decades. "I like something I can hold, touch, and smell, something that pleases all my senses." It was an innuendo he had no doubt she understood...(pag. 11)


Questa edizione poi è molto curata. E' l'edizione della Gollancz di Orion Publishing, edita in Gran Bretagna, che ha scelto le finissime copertine nere con volto d'uomo (e che volti! Non i soliti piacioni modelli figherrimi, ma uomini...) e una stupenda grafica per i titoli (ripresa intelligentemente dall'edizione spagnola della serie). Anche la carta (tipica dei paperback inglesi) non è male, con quel colore paglia chiara che non affatica gli occhi; il peso e la grandezza del volume sono adatti al passeggio e alla lettura itinerante o rilassata. L'odore (sì, i libri hanno un odore, come le acque hanno ciascuna un sapore diverso) è buono, sa di vecchia bottega pulita, di retro del negozio del fornaio, di abito da sposa della nonna. La grana della carta è piacevole, un po' ruvida al tatto, ottimo contrasto con la liscia setosità (credo che setoso lisciore o setosa liscevolezza non si dicano in italiano, o sbaglio?) della copertina.
L'unica cosa che rompe è la frasetta della Feehan in copertina (uso tipico, ahimé, dei romanzi inglesi e americani, questo spot sulle copertine con scrittrici che si elogiano, sempre negli stessi termini poi...).
Insomma, che bello avere tra le mani questo volume, ho provato davvero una grande soddisfazione, che temo la lettura in formato elettronico non potrà mai uguagliare!







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