venerdì 31 gennaio 2014

Casa del tempo, di Roberto Innocenti e Roberto Piumini



Comprare un volume di illustrazioni e poche parole a € 24? La risposta è sì, anzi è economico rispetto al suo valore.
"Casa del tempo" è un bellissimo volume con copertina rigida e sovraccopertina, come quelli di una volta,  con una carta ottima da ogni punto di vista, un formato ideale per le illustrazioni e le belle, scarne e frantumate parole di Roberto Piumini. Roberto Innocenti è come sempre eccellente e ci offre le viste di questa casa dell'Appennino (come non pensare a una certa casa di Pioppe di Salvaro?) nei vari momenti della sua storia. La casa e i suoi dintorni cambiano, si adattano, fioriscono o si contraggono e perdono nell'abbandono. La semina, la mietitura, la guerra, il ritorno...E tra tutte la più desolante è forse l'ultima, la più vicina al nostro disgraziato presente.
Se avete dei figlio lo dovete comprare per educare il loro senso della bellezza e dello scorrere del tempo e della storia, se non avete dei figli lo potete comprare per quando li avrete, e nel frattempo lo apprezzerete voi.







Roberto Innocenti e Roberto Piumini, Casa del tempo, Creative edition/La Margherita edizioni, Milano 2010. 

lunedì 20 gennaio 2014

Quando ancora tutte le creature parlavano





Una leggenda cimbra

Spaccatemi in pezzi grandi, non in pezzi piccoli!

"Molti, molti anni fa, quando ancora tutte le creature parlavano, gli animali, le piante e perfino le pietre, un uomo era andato a spaccare legna. Aveva preso un piccolo tronco e lo aveva collocato sul ceppo. Quando sollevò la scure per spaccarlo, il tronco cominciò a parlare. L’uomo trattenne la scure e si chinò a sentire che cosa il tronco dicesse. Un momento dopo quello ricominciò a parlare e disse: “Spaccatemi in pezzi grandi, non in pezzi piccoli!”. Quando poi fecero il sacro Concilio di Trento, benedissero le piante, le pietre e gli animali e da allora in poi non parlarono più né piante (legni), né pietre, né bestie."

Tratto da: I racconti di Luserna, già raccolti da J. Bacher, a cura di Alfonso Bellotto, edito dal Circolo culturale M. Gandhi di Luserna e dall’Istituto di cultura cimbra “A. Dal Pozzo” di Roana.



Questo racconto è straordinario perché ci parla della separazione, di quando cioè il mondo della magia e quello della realtà si sono staccati, o, per dirla in altre parole, quando ha iniziato ad essere operativo il processo di secolarizzazione del reale. Un processo che ha eliminato dalla realtà delle cose qualsiasi residuo di panteismo, ma anche, un po’ alla volta, la possibilità di riconoscere i segni del mondo spirituale quando vanno incontro e si mostrano all’essere umano. E’ interessante che il processo sia collegato al Concilio di Trento e alla benedizione come gesto che confina le cose, le piante e gli animali in un mondo inanimato e chiuso, non più dialogante con l’uomo, non più percepibile.
Questa fiaba è sicuramente molto antica. Lo si vede nella sua brevità, quasi nell’icasticità di certe sue modalità di racconto, come l’incipit e la conclusione. Lo si vede nel fatto che è più importante il contesto (la definizione di un mondo in cui le piante parlavano) che il racconto vero e proprio (cosa è successo poi? L’uomo ha ascoltato la richiesta del tronco? Che ne ha fatto dei pezzi?).
Teologicamente parlando, che ne possiamo trarre? Che la secolarizzazione, distinguendo spietatamente tra gli esseri, ha distrutto l’incanto del mondo (permettendo l’avvento dell’età industriale), quell’incanto e quella comunione di vita che si cercherà di recuperare solo secoli dopo...in maniere diverse, a volte più, a volte meno opportune.




domenica 19 gennaio 2014

Per affrontare il nuovo anno

Non è mai facile per me iniziare un nuovo anno. Le feste in sé non sono un periodo facile. Rilassante, sì, ma non facile.
Ecco quali cose mi hanno aiutato ad avere una prospettiva migliore e a superare la desolazione che a volte mi afferra.

* Games of thrones. Non pensavo di poter ancora essere catturata dal fantasy classico...E INVECE SI'! E' vero che di solito trovo accattivante solo la prima stagione di serial, telefilm & co., ma questo invece mi ha spinto ad andare a cercare le puntate delle stagioni successive...

* Orgoglio e  pregiudizio. Lo ammetto, sono una delle poche lettrici di romance che non idolatra il romanzo, ma non mi ha catturata quando l'ho letto. Tuttavia, ho davvero apprezzato la serie TV inglese del 1994 riprogrammata da LaF in queste feste. E ho finalmente capito perché Colin Firth è considerato unanimemente IL Mister Darcy. E perchè Helen Fielding ha preteso lui per il ruolo di Darcy di Bridget Jones. I costumi sono magnifici, i dialoghi fedeli all'originale, le location ottime, gli attori superbi. Una delizia!

* La F. Finalmente ho capito qual era la ragione perché mi fornissi di un decoder.
*Racconti dalle città di mare. Sono una grande viaggiatrice...della fantasia.


* Gli ormai usuali romanzi. Che continuano a darmi respiro e a farmi ridere, e a volte avere i goccioloni agli occhi.


* Il bimbo che dice: Sì, facciamo l'allenamento! E chi ci conosce saprà che non è un allenamento fisico, ma un tenersi in esercizio con le lettere e i numeri.



Ora aspettiamo la neve.


giovedì 2 gennaio 2014

Winter wishes, di Vivi Andrews, Vivian Arend e Moira Rogers

Winter WishesWinter Wishes by Vivi Andrews
My rating: 4 of 5 stars

Ho scoperto che esiste tutta una serie di antologie che raccolgono racconti scritti appositamente in occasione delle festività natalizie, e siccome durante le vacanze non mi dispiace leggere racconti, anzi li preferisco ai romanzi, ne ho prese un paio.
Questa Winter wishes non mi sembrava altamente promettente, ma i tre racconti sono di alcune autrici i cui nomi da un po' mi saltavano agli occhi, perciò ho pensato di provare.
Il primo è Tangled tinsel di Vivian Arend. Direi che è il meno riuscito dei tre, il più banale, meno rifinito e anche la storia non mi ha coinvolta particolarmente. E' più insistito l'elemento sensuale, che invece è molto più sfumato negli altri due racconti, e purtroppo in questo caso non è un elemento che porti a un beneficio per la storia. Due stelle, cioé un sei, giusto perché comunque sono riuscita a finirlo.
Il secondo è No angel di Vivi Andrews. Beh, mi ha stupita! Divertente, intrigante, con uno sfondo che di solito mi annoia o irrita per come è trattato (gli angeli e i demoni) e qui invece mi ha...deliziato. Personaggi forti, sarcastici e contemporaneamente simpatici, guizzi di humor al vetriolo, trama snella e rivolgimenti ben calibrati. Una sorpresa davvero ben gradita. Cinque stelle, cioé 9.
Il terzo è Freeze line di Moira Rogers. E' quello in cui lo sfondo natalizio si sente meno, ma adoro i racconti ambientati in zone innevate e ostili, per cui l'ho apprezzato. Anche se è una novella, il mondo in cui si muovono i personaggi è ben delineato e motivato, e anche i personaggi sono interessanti. L'autrice ha un modo peculiare di definire sia le streghe che i lupi mannari, e non mi è dispiaciuto. Mi ha fatto desiderare di approfondire questo setting, cercando la serie principale cui il racconto fa riferimento, e lo considero uno dei segni di una novella riuscita. Solo, alcuni elementi dei due protagonisti avrebbero potuto essere più approfonditi. Quattro stelle, cioè 8.
Comunque consigliata, soprattutto i due ultimi racconti!


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