Tra i rami degli alberi i venti principiarono le loro canzoni. Fu certo una musica grande, da occasioni solenni, come agli uomini comuni è concesso d'ascoltare tutt'al più una sola volta in vita. (...)
I venti cantarono le antiche storie dei giganti che costituivano la parte più bella del loro repertorio. Queste storie non le conosciamo, ma si sa come riempiressero chi le ascoltava di una grandissima gioia. Avvenne così che le bestie dimenticarono l'inverno e si immaginarono di trovarsi già nel pieno di una prospera estate.
Ciascuno pensò con grande fiducia all'avvenire, sentendosi audacissimo e pronto a qualsiasi fatica. Non era che l'effetto della musica. Ma fin che questa durò, quelle illusioni parvero vere. Molte delle bestiole presenti immaginarono persino di poter vivere in eterno. Alcune meditarono di diventare potentissime e di straordinaria bellezza.
Tutte pensavano alle fortune dell'anno nuovo, al modo di poter utilizzare quei 365 giorni felici.
Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio
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