....'Stare vicino, non lasciare soli, far capire che la persona è più del voto che prende' (prof. Guido Saraceni, da Facebook).
...e che un errore o un fallimento non definiscono chi siamo, ma piuttosto è quello che scegliamo di fare dopo che costruisce chi siamo. Perché se ride delle cicatrici chi non è mai stato ferito, chi ha sbagliato può diventare custode delle ripartenze; chi ha sofferto, se si lascia scavare ma non amareggiare e avvelenare dal suo dolore, può scegliere di avere e vivere l'empatia, la guarigione, la cura e la difesa dell'altro sofferente, abbandonato, fallito, sbagliato.
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