"Le copertine devono somigliare a tre cose: al libro che racchiudono, all'editore che lo pubblica, al lettore che lo compra". Riccardo Falcinelli, art director e curatore di Fare i libri - Dieci anni di grafica in casa editrice (Minimum Fax).
Di solito tendo a preferire le copertine originali, in particolare per i romanzi, ma ammetto che nel caso del paranormal romance e dell'urban fantasy le copertine originali spesso sono un po', come dire, troppo "mitico fusto e donnetta svenevole" o "sangue colante e zanne acuminate". Alcune copertine italiane quindi, discostandosi da queste modalità, secondo me sono molto più riuscite. In altri casi, invece, soprattutto quando le copertine originali sono molto interessanti, innovative, divertenti o suggestive, mi piace che vengano mantenute.
Riprendendo la frase di Falcinelli, effettivamente trovo molto seguita la seconda richiesta (somigliare all'editore), abbastanza la terza (somigliare ai lettori che lo comprano), meno la prima (somigliare al libro che racchiudono). Infatti trovo lo stile delle copertine abbastanza riconoscibile a seconda dell'editore, penso a Fanucci, Leggereditore, Nord, Newton Compton, Giunti, i cui libri spesso individuo chiaramente pur senza aver visto il logo o la scritta. Questo lo giudico indubbiamente positivo.
In quanto ai lettori, mi pare che dalle copertine si noti bene che sono pubblicazioni rivolte prevalentemente al genere femminile. Anche questo è positivo e aiuta: ad esempio io spesso mi trovo a cercare questi libri in scaffali che confinano con l'horror o il crime, generi che non sono proprio nelle mie corde, e questa riconoscibilità "femminile" la apprezzo molto. Mi fa risparmiare tempo, e questo è fondamentale dato che di solito mio figlio, nel frattempo, sta correndo nella parte opposta della libreria, o sta aprendo un libro pop-up con costernazione o allibito orrore della libraia.
Tuttavia mi pare che a volte ci siano confusioni perché immagini che farebbero pensare a un contenuto adulto si trovano su libri per ragazzi o young adult, mentre libri dal contenuto marcatamente adulto hanno a volte copertine molto delicate, più romantiche che altro. Per carità, a me non piacciono le copertine troppo forti o smaccate, ma neanche quelle con adolescenti sognatrici quando il libro è ben più forte.
Sono una lettrice di questo genere da solo un anno o poco più, ma mi sono fatta un'opinione riguardo a ciò che gradisco. In copertina non apprezzo gli uomini esageratamente muscolosi (tipo "pompato"; diciamo che il mio ideale è rappresentato dalla statuaria greca), ma di solito apprezzo i busti maschili sia di fronte che di spalle (beh, anche di profilo o di tre quarti). Le figure intere mi risultano gradite se non perdono d'intensità e se sono in rapporto con lo sfondo. Molti volti maschili purtroppo non mi appaiono affascinanti, non so perché, ma se la foto ha un'espressione intensa la apprezzo comunque. Mi piacciono i volti maschili inconsueti e con espressioni "vere". Volti non stereotipati di donne, dall'espressione decisa o ironica, attirano le mie simpatie molto più che occhi di donne, bocche di donne, facce di donne con la classica espressione che le foto di moda e le pubblicità hanno consacrato, ma che a me fa pensare a una persona che ha problemi di stitichezza, o che è appena uscita da un'overdose, o che ha appena tirato fuori la testa dalla tazza del water. Opinione personale, per la quale tra l'altro non compro più una rivista femminile da tre anni (le uniche pubblicità che non mi facevano venir voglia di lanciare il giornale erano quelle di Elena Mirò - chi si ricorda? "Ciao, magre!" - e quelle di Antonio Marras, che mi hanno sempre fatto sognare...).
Assomigliare al libro è la cosa più difficile, per una copertina. A me è capitato poche volte di chiudere il libro e aver pensato: "Questa copertina è perfetta, perfetta!". Certo, è qualcosa di estremamente personale, perché ciascuno in un libro può essere colpito da elementi diversi, ma a volte ci sono quei fili conduttori, quei temi che tornano continuamente nel libro e che vorresti ritrovare anche nell'immagine che lo rappresenta (e presenta).
Gli elementi simbolici, le immagini architettoniche o gli elementi floreali li giudico sempre intriganti, a meno che non siano stati visti già troppe volte (ad esempio, la ormai classica immagine di navata di chiesa in penombra o il fiore rosso che perde i petali o le mele, mele, mele...).
Mi piace che ci siano riprese nelle copertine di una serie: un colore, una modalità, un elemento, qualcosa che faccia da tratto d'unione e che il lettore possa aspettarsi come si aspetta la battuta simpatica di un amico.
E voi, miei quattro lettori, che ne pensate?
Iniziamo prendendo ad esempio alcune copertine di Leggereditore.
Kresley Cole, Dark Passion
Kresley Cole, Dark forever
Quella italiana è una delle più belle tra quelle uscite negli ultimi anni, ma effettivamente anche quella originale non era male. Comunque anche tra queste due preferisco quella italiana.
Kresley Cole, Dark dream
In questo caso, invece, la copertina italiana non l'ho apprezzata molto, perché a mio parere non c'entra nulla con la storia, anzi fa immaginare tutto un altro ambito. Invece quella originale è strepitosa, sarà che Rydstrom me lo immagino proprio così (non nel senso delle catene!!! Ma dell'aspetto).
Darynda Jones, Il fascino del male
Per il primo volume delle avventure di Charley era stata mantenuta la copertina originale e mi sarebbe piaciuto che lo avessero fatto anche in questo caso. Infatti la considero super-glamour e ironicissima! Tra l'altro Charley, come molte altre protagoniste di questo genere, non me la immagino proprio così "figosa" come la ragazza dell'edizione italiana. Sono solo io?
Larissa Ione, Passione eterna
Mah. Non è che mi faccia impazzire, ma devo dire che preferisco la copertina originale, sia per l'espressione del volto della donna nella copertina italiana (vedi sopra) sia per il panorama che fa villaggio alpino e che per un libro ambientato tra l'Egitto e gli Stati Uniti non vedrei proprio come la prima scelta.
Lora Leigh, Istinto animale
Beh, dell'edizione originale non ho messo la prima versione, ho pensato fosse meglio. In ogni caso qui la copertina italiana vince alla stragrande, peccato solo per i pipistrelli (?).
Lara Adrian, Il bacio eterno
Trovo migliore la copertina italiana, più sobria, più chiara, più evocativa. (E qui i pipistrelli ci stanno).
Lara Adrian, Il bacio di fuoco
In questo caso si gioca su colori e immagini radicalmente diversi. Le tonalità della copertina italiana mi paiono molto glamour e perfette per la primavera (dato che il libro esce alla fine di aprile...), mentre trovo i colori dell'edizione originale davvero cupi. Tuttavia, apprezzo maggiormente l'immagine di abbraccio dell'edizione originale rispetto alla "vamp chic" della copertina italiana, la cui bellezza giudico troppo artefatta.
Ho cercato di scegliere soprattutto le copertine di cui non ricordavo l'originale, per non avere prevenzioni. Un pari dal mio punto di vista, 4 a 4.
Voi che ne dite?
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