lunedì 9 aprile 2012

Libri per bambini con orchi

Gli orchi a me hanno sempre fatto paura. Per fortuna nei libri per bambini non la spuntano quasi mai, e quando succede è perché si sono lasciati ammansire. Inoltre, ora che sono adulta riesco ad apprezzare i rimandi che gli illustratori, attraverso certi segni più o meno piccoli, mettono nelle loro figure. Tuttavia, ammetto che in certe storie glisso sui particolari più trucidi. Per esempio, in Pollicino non dico che l'orco si mangia le proprie figlie, ma solo che si accorge che i suoi ospiti sono fuggiti. Beh, mio figlio aveva quattro anni la prima volta che gli ho letto questa storia: mi sembrava davvero un po' troppo presto per certi dettagli.
Comunque, ecco alcuni libri con orchi che abbiamo apprezzato, partendo dall'ultima scoperta in biblioteca.


Mathilde Stein e Mies van Hout, L'orco, Lemniscaat/Il castello, Rotterdam/Milano 2008


Davvero divertente. Sia il testo che le illustrazioni sono ricchi e suggestivi, e l'indomita bambina protagonista dell'avventura è una sagoma! L'orco è troppo pasticcione per non risultare davvero simpatico!

Charles Perrault, Pollicino, illustrazioni di Lucia Salemi, Fabbri, Milano 2007





Un testo classico, con una resa che in qualche passo è forse un po' difficile (frasi lunghe e con troppe subordinate, termini abbastanza desueti; mi riferisco ovviamente alla lettura a bambini fino ai sei anni), ma che rende bene la storia soprattutto grazie alle splendide illustrazioni di Lucia Salemi, di una tenerezza, poesia e ironia uniche. L'orco è giustamente una figura caricaturale, gabbata senza troppa fatica dal piccolino. Meraviglioso il disegno di Pollicino che dorme, luna e stelle tra i suoi capelli.




Pollicino (dalla versione tradizionale italiana e da Charles Perrault), illustrazioni di Sophie Fatus, Fatatrac, Firenze 2008



Sophie Fatus mi piace molto come illustratrice, ma il fatto che in quest'opera abbia voluto privilegiare gli aspetti oscuri e spaventosi della storia, utilizzando colori cupi e immagini forti, me l'ha fatta risultare meno piacevole di altre. L'orco mi è parso troppo umano, e quei baffetti mi ricordano troppo un certo personaggio storico. La narrazione invece, data da un incrocio tra la versione di Perrault e quella tradizionale italiana, è molto gradevole.


Charles Perrault, Il gatto con gli stivali, illustrazioni di Maria Sole Macchia, Fabbri, Milano 2006



Questo libro è una piccola perla. L'ironia smaccata del racconto, la simpatia dei personaggi, le illustrazioni divertentissime e dolci (da manifesto quella del ragazzo appena tirato fuori dallo stagno, davanti al re e alla principessa, con l'espressione - impagabile! - dei due cavalli della carrozza!) lo rendono una lettura piacevolissima. L'orco è una figura ben fatta, sia nella versione umana, sia come leone, sia come topolino è disegnato in modo che si capisca che può far paura, ma non al nostro gatto.


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