lunedì 29 maggio 2017

...si alzò e comprò un campo.

Le presenti riflessioni potranno apparire come dei sogni alieni dalla "realtà" a uomini, anche di chiesa, divorati dalla "concretezza" delle urgenze socio-politiche del momento. I sogni, però, quando sono fondati sulla parola di Dio - come ci ha insegnato Martin Luther King - sono infine ben più "concreti" del "realismo pratico" di chi non prende in attenta considerazione tutta la verità della parola del Signore. Anche a Geremia, in mezzo alla catastrofe del suo popolo e della sua patria, e stretto dalle angosce di una tristissima vicenda personale, la rivelazione del disegno divino della nuova alleanza apparve come un sogno. E, in effetti, si trattava di "un sogno di Dio", ben più reale delle nostre veglie ansiose, preoccupate solo dell'immediato; un sogno che continua a condizionarci tutti anche oggi. "A questo punto mi sono destato e ho guardato; il mio sogno mi parve soave" (Ger 31,26). E, di fronte alla fine di un mondo, invece di lasciarsi andare al lamento e alla disperazione, si alzò e comprò un campo (Ger 32).

Francesco Rossi De Gasperis, Cominciando da Gerusalemme, pagg. 225-226.

Fotografia di Sebastiana Papa, raffigurante una clarissa del convento di Cortona, esposta nella mostra Di Vari Credi al Museo di Roma in Trastevere, estate 2016.

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