Papa Francesco, Dio è giovane
Parlare dei giovani significa parlare di promesse, e significa parlare di gioia. Hanno tanta forza i giovani, sono capaci di guardare con speranza. Un giovane è una promessa di vita che ha insita un certo grado di tenacia; ha abbastanza follia per potersi illudere e la sufficiente capacità per poter guarire dalla delusione che ne può derivare.
P16
Dove c'è vita c'è movimento, dove c'è movimento ci sono cambiamenti, ricerca, incertezze, c'è speranza, c'è gioia, e anche angoscia e desolazione.
P18-19
(Nella nostra società) Non vengono scartati solo i giovani, ma i giovani ne risentono moltissimo perché sono nati e cresciuti nella società che ha fatto della cultura dello scarto il suo paradigma per eccellenza. Nella nostra società è un'abitudine "usare e gettare": si usa sapendo che una volta finito lo sfruttamento si getterà. E questi sono aspetti molto profondi che si impossessano delle abitudini delle persone e degli schemi mentali. La nostra società è dominata in maniera troppo forte e vincolante da una crisi economico-finanziaria dove al centro non ci sono l'uomo e la donna, ma il denaro e gli oggetti creati dall'uomo e dalla donna.
P23
Vorrei citare Aristotele, che nella sua Retorica dice: " Per i giovani l'avvenire è lungo e il passato breve; infatti all'inizio del mattino non v'è nulla della giornata che si possa ricordare, mentre si può sperare tutto. Essi sono facili a lasciarsi ingannare, per il motivo che dicemmo, cioè perché sperano facilmente. E sono più coraggiosi perché sono impetuosi e facili a sperare, e di queste due qualità la prima impedisce loro di aver paura, la seconda li rende fiduciosi; infatti nessuno teme quando è adirato, e lo sperare qualche bene dona fiducia. E sono indignabili."
P28
È sempre meglio avere le tasche vuote, perché il diavolo abita sempre nelle tasche piene; anzi, se entra nella nostra vita passa dalle tasche.
P29
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