mercoledì 23 novembre 2011

Mirabilandia

Ieri e l'altro ieri io e mio figlio siamo andati a Mirabilandia.



Costa parecchio, infatti siamo andati solo perché avevo un biglietto omaggio bambino.
Ecco le mie impressioni. (Le sue impressioni: bello, soprattutto il gioco dei dinosauri).
- E' vergognoso che abbiano fatto una sorta di carta vip (anche molto costosa) e ingressi privilegiati ai giochi per chi ce l'ha. Tu sei in fila da mezz'ora, cerchi di tenere buono il bambino in mille modi, sei quasi arrivata alla sbarra, e vum! arrrivano dei gradassi che si intrufolano prima di te. Prima almeno, tutti in fila, si soffre insieme, il senso comune di compassione per le umane vicende ti faceva sopportare e ci si guardava l'un l'altro con empatia eccetera...Ora, sembra legittimato il principio che più paghi più sei privilegiato. E a quel paese gli altri, peggio per loro se rimangono indietro. Sì, lo so che il mondo funziona sempre più così, ma il punto è che non dovrebbe! E' sbagliato, non solo, è aberrante! Addio ai principi di equità, anche in un parco giochi. Addio al senso di giustizia spiegato a tuo figlio. (Per fortuna il mio non ha notato che quelli passavano avanti, ancora non ha queste malizie. Se me l'avesse chiesto, temo che non sarei riuscita a contenermi e avrei risposto: perché sono dei bastardi schifosi!).
- Il parcheggio è troppo caro: 5 euro! Entrambi i giorni poi...
- I giochi non sono più quel granché che ricordavo. E' vero, a me piaceva l'Hurricane (che hanno tolto anni fa) e di sicuro il Katun non l'ho fatto con il bambino di quattro anni, ma anche gli altri...che noia. Il gioco nuovo, Reset, è di un'insopportabile banalità: spara a dei puntini rossi mentre il veicolo si muove. Bastava andare in sala giochi...E i genitori che fanno le foto ai figli davanti alla riproduzione della testa della Statua della libertà rotta e giacente a terra...come si fa a pensare che uno scenario di distruzione sia forte, carino, divertente? La gente è matta. Non si rendono conto di quello che fanno, dei significati delle cose, vedono un'immagine particolare e pensano "Wow!" ma non si chiedono che cosa significhi, che cosa implichi. Magari sono gli stessi che vanno in paranoia quando si fulmina una lampadina in casa o se passa un millepiedi di fianco al divano.
- L'area dei bambini è carina, sì; i giochi durano un minuto, ma piacciono.
- Nella playland ci sono cartelli che recitano: Un'adulto è tenuto alla sorveglianza...Sì! UN'ADULTO con l'apostrofo! DUE VOLTE! Ma se uno non sa l'italiano, prima di far stampare un cartello plastificato almeno dovrebbe chiedere, no? Oppure è tanta l'ignoranza che neanche si rendono conto di non sapere l'italiano? Vedo ora in rete che anche nel gioco Ispeed c'è un errore in un cartello, però stavolta in inglese: c'è scritto two persons, ma questo plurale è arcaico e desueto! Che raffazzoni...
- La cartina riporta delle strade per arrivare nei luoghi che non ci sono: il gioco di Max è in fondo, vicino al lago degli spettacoli notturni, ma ci si arriva SOLO passando dal Katun. Ma perché?
- Punto positivo: tutti i bagni in cui sono andata erano puliti e riforniti di carta igienica.

Insomma, giudizio non del tutto positivo. Quindi, miei cari, se farò un abbonamento l'anno prossimo sarà a Oltremare, anche se è più distante. Au revoir, anzi, adieu!

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