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sabato 17 marzo 2012

Il gioco della notte di Sherrilyn Kenyon


  


Temevo molto, dopo Dance with the devil, per la traduzione di questo volume, sesto della serie dei Dark-Hunters e primo dei Were-Hunters. Per fortuna, non siamo andati male. Il traduttore è stato in gamba. Se Danza col diavolo ha risentito di una traduzione piatta, senza una resa accurata né dei momenti più dolci e commoventi né di quelli ironici e divertenti, questo libro mi ha abbastanza soddisfatta.
Il traduttore Alberto Cassani ha fatto un buon lavoro, c'è qualche errorino qua e là, di grammatica e di stampa, ma è stato bravo a rendere bene sia i momenti umoristici sia quelli sentimentali sia quelli più drammatici, e nelle scene d'amore non ha ecceduto né in rese volgari (che secondo me fanno perdere tutto il romanticismo e pure la passione) né in rese "edulcorate" (a volte in altri casi sembra di leggere un testo per educande, vengono ammorbidite pure le parolacce). Peccato che abbia scelto di usare "Cacciatori mannari" per i Were-Hunters e "Cacciatori oscuri" per i Dark-Hunters, come si era scelto di fare in Anche i diavoli piangono, ma per fortuna non nelle altre traduzioni, cioé tutte quelle che in ordine abbiamo iniziato a leggere dal 2009! Tra l'altro, potrei capire se poi i termini nel libro fossero tutti in italiano, ma qui onestamente tra parole e nomi in inglese e in greco ci si sguazza, e allora perché non lasciare anche questi due termini come sono? Mah.
Un'altra resa invece è proprio un errore: "demone" per Daimon. Purtroppo i demoni sono altri, ben più pericolosi e molto differenti, e appaiono anche in questo libro (Alastor). I daimon non sono affatto demoni, sono Apollinei che hanno deciso di vivere oltre i 27 anni nutrendosi delle anime degli esseri umani. Lo avevamo imparato bene nel libro precedente, no?
Comunque la traduzione mi è piaciuta, mi ha fatto nuovamente apprezzare il libro che già avevo letto in inglese e che mi si era piantato nel cuore. Ho di nuovo riso alle uscite di Fury e ai dubbi di Vane sulle donne umane, mi sono di nuovo commossa in vari punti della storia d'amore di Vane e Bride, ho di nuovo detestato Markus e Bryani e ho di nuovo parteggiato per Bride a tutto spiano! A mio parere è una delle storie d'amore della Kenyon meglio riuscite.
E soprattutto, viva le donne alla Rubens, e viva gli uomini che le apprezzano!

Un volto per Vane e Bride

Vane secondo il sito della Kenyon

Vane secondo molte lettrici e secondo me


Bride secondo il sito della Kenyon, perfetta secondo me




Donne raffigurate da Pieter Paul Rubens (1577-1650)





Adone e Venere



Ratto delle figlie di Leucippo, Pinacoteca, Monaco di Baviera


 

Il giudizio di Paride

New english word: Rubenesque
Applied to a woman who has similar proportions to those in paintings by the Flemish painter Pieter Paul Rubens; attractively plump; a woman who is alluring or pretty but without the waif-like body or athletic build presently common in media. 
Si dice di donna che ha proporzioni simili a quelle delle donne che appaiono nei quadri del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens; attraentemente in carne; una donna che è affascinante e graziosa senza però avere un corpo magro, deprivato o una forma tonicamente atletica come di solito presenti nei mass-media.
In italiano si utilizza: formosa, florida ("dalla costituzione florida", "di florida forma"), giunonica.

venerdì 20 gennaio 2012

Dark dream


Attendevo con ansia il libro di Kresley Cole "Dark dream", perché il personaggio di Rydstrom mi aveva colpito già dal terzo libro ed ero curiosa di sapere che cosa sarebbe avvenuto nella guerra tra i Woede e il cattivissimo Omort.

Il libro non mi ha entusiasmata come altri della serie. Il terzo e il sesto, infatti, li ho trovati più avvincenti e con protagonisti più intriganti, una storia più coinvolgente, dei comprimari più simpatici e più guizzi ironici.

Qui ho apprezzato piuttosto il riferimento alla serie Demons of the Underworld di Gena Showalter (attendo con ansia un futuro incontro tra le due serie, già dalla prima volta che Torin vide una ragazza - Nix? - con le orecchie a punta che girava per Budapest con una maglietta su cui era scritto "Il folle mondo di Nixie"!), le apparizioni di Nix, Cade, Holly, il personaggio di Thronos (speriamo che sia ripreso in futuro!), il castello di Rothkalina e in particolare la stanza sulla torre in cui arriva il rumore del mare, mentre dell'interazione tra i due protagonisti mi è piaciuto il conflitto, la scoperta di sé (soprattutto per Rydstrom...), la battaglia per il dominio che sa apprezzare soprattutto che l'altro non si sottometta, e infine ovviamente sono stata sollevata per la sconfitta di Omort il Viscido (soprannome mio...). Effettivamente sta iniziando a stancarmi che alla fine queste donne forti siano comunque in fin di vita, ma capisco che nel Lore le cose non possono andare diversamente, e del resto anche gli uomini non se la passano meglio, tra tentati omicidi, lotte, pazzia, solitudine...

Il vero problema del libro, per cui ho proprio fatto fatica a leggerlo, è la traduzione  la resa finale che è andata in stampa e ci troviamo tra le mani. E' spesso approssimativa, oscura, contorta, a volte sbagliata nel contesto, altre volte errata dal punto di vista grammaticale e sintattico. Ora, ho letto la Cole in inglese e il suo american english non è semplice: usa molte espressioni gergali, colloquiali, molto slang. Non è un linguaggio alto, né raffinato, né spesso formalmente ineccepibile, ma sicuramente accessibile, aggiornato, vivace. Sicuramente richiede una conoscenza non tanto dell'Oxford english, ma di come si parla negli Stati Uniti oggi per le strade.
E infatti la traduttrice spesso non ha capito cosa stava traducendo  la traduzione che leggiamo è spesso incomprensibile. E dispiace perché dopo la brava Graziana Cazzolla (traduttrice di Dark Night e Dark Desire) mi ero aspettata che il livello si fosse definitivamente alzato dai primi volumi, dalla traduzione a volte decisamente orripilante poco piacevole, con molti errori forse dovuti a mancanza di revisione da parte di chi si occupa dei passaggi immediatamente precedenti alla stampa. La resa di Dark Passion non aveva fatto un brutto lavoro  non era stata male, anzi: qualche inesattezza qua e là, ma almeno erano resi bene sia i momenti di azione che i dialoghi che i momenti romantici che quelli ironici, utilizzando registri adeguati; viceversa in Dark Forever era arrivata alle stampe una traduzione piatta, spesso a volte inesatta o errata, del tutto molto lontana dallo stile vivace della Cole. Tuttavia qui siamo tornati agli errori evidenti e all'oscurità in molti passaggi che aveva caratterizzato Dark Love, il primo volume della serie. Ed è un vero peccato.

La traduttrice non Non si è nemmeno degnata di segnarsi Non ci si è segnati, ad esempio, come erano stati tradotti nei libri precedenti della serie (sei libri, non uno o due) certi termini, e così abbiamo visto che qui la Procreatrice diviene "il Veicolo",  Cadeon l'Incoronatore diviene un ben più modesto e ambiguo "Cadeon, colui che fa i re", gli Obiettori divengono "gli astensori", l'Amante diventa "la femmina predestinata"; Groot il Metallurgo si trasforma in "Groot il Forgiatore", che non sarebbe neanche peggio, peccato che alla fine del libro la traduttrice si sia evidentemente dimenticata che è una persona e non sembri essere divenuto un luogo, perché troviamo scritto che i personaggi vanno "a Groot"...
Il libro è costellato di errori tanto che, mentre lo leggevo, non sono riuscita a resistere e ho preso la matita in mano per segnarli...beh, è stato un vero lavoro tanti ce n'erano.

Che delusione, e che tristezza.

Mentre riguardo la copertina (bella, anche se non c'entra nulla con i personaggi della storia) penso al detto: "E' meglio accendere una candela che maledire l'oscurità".
Quindi spero di riuscire a fare tutto l'elenco, come ho già fatto per un altro libro  almeno qualche esempio di ciò cui mi riferisco, sperando che sia d'aiuto a chi ancora ha mantenuto il piacere della lettura.

Dark dream diventa, più che l'oscuro desiderio che permea i protagonisti, l'incubo la sofferenza del lettore davanti a queste pagine.

A questo proposito, non ho ancora capito in base a che cosa siano decisi i titoli italiani, che a mio parere potrebbero almeno sforzarsi di riprendere quelli originali. In questo caso, dato che il titolo originale era "Kiss of a demon king", perchè non "Dark kiss"? O "Dark king"? In ogni caso, mi auguro che sia cambiato il titolo previsto per il prossimo volume: Bloodfever, che non c'entra assolutamente nulla con la storia raccontata. Il titolo originale del racconto è Untouchable, in riferimento alla valchiria Dani the ice maiden, la Vergine di Ghiaccio, che non può toccare alcun essere umano né essere toccata. Murdoch, il protagonista maschile, che io ricordi non ha nessun problema da febbre di sangue, quindi il titolo italiano ipotizzato non ha senso. Perché non "Dark ice" (intrigante!)? O "Dark untouchable" (interessante!)? O qualcos'altro che riguardi il fatto che sono sempre immersi in uno scenario invernale e che sembra non ci sia speranza per la loro storia d'amore, come "Dark winter".


mercoledì 23 novembre 2011

comuni errori di traduzione

Ultimamente ho notato che ci sono alcuni tipi di errori che trovo quasi sempre nei libri urban fantasy che leggo.

Il primo: al passato i traduttori usano "ora", invece che "in quel momento".

Esempio: capì che lei ora non doveva pensare...
Invece dovrebbe essere: capì che lei in quel momento non doveva pensare...Perché siamo al passato! Se in inglese utilizzano now anche in quel caso, beh, in italiano non si può! Ancora più corretto poi sarebbe: capì che lei in quel momento non avrebbe dovuto pensare..., ma siccome l'uso dell'imperfetto al posto del condizionale passato è ormai entrato nell'uso, soprattutto nel linguaggio colloquiale e informale, in certi testi lo si può accettare.

Traduttori, attenzione a queste cose! La nostra è una lingua bella e sensata, non rovinatela!

Ultimamente ho trovato un altro errore, talmente buffo che lo devo annotare.

Gena Showalter, Passione ad Atlantide, pag 154: Shaye si rilassò. "E tu quando capirai che non amo il sesso casuale?"
Sesso casuale? E cosa sarebbe, della serie: dove metto le gambe? Dove potrei appoggiare la mano, chissà, facciamo a caso???!!! L'autrice vorrà dire sesso occasionale, no?! Sesso casuale...ora le ho proprio lette tutte!

Tradurre "decadent"

Consiglio la lettura di un bel post sul come tradurre, su come e perché nel linguaggio il significato di certe parole si modifica e sul fatto che spesso l'importante è avere buon senso più che seguire pedissequamente il dizionario.

http://tradurrepermari.blogspot.com/2011/10/decadentdecadence.html

sabato 19 novembre 2011

Da Stardust a Howl a Tolkien, attraverso John Donne

Collegamenti





Leggendo Stardust di Neil Gaiman, trovo una poesia di John Donne che mi sembra di aver già letto. Strano, perché non ho alcun libro di questo poeta né mai mi è capitato di studiarlo.
Ecco la poesia (tradotta dall’inglese, suppongo all'inizio io, dal traduttore del libro, che mi pare non avere una gran vena poetica):

"Va’ ad afferrare una stella cadente,
impregna una radice di mandragola,
dimmi ove son tutti gli anni passati,
o chi fendette il piede del diavolo,
insegnami a udire il canto delle Sirene,
o a evitare la trafittura d’invidia,
e trova
qual vento
occorra per far progredire un animo onesto.

Se tu sei nato a strane visioni,
a veder cose invisibili,
cavalca notti e giorni diecimila,
finché vecchiezza nevichi su te bianchi crini;
tu, al tuo ritorno, mi racconterai
tutti i portenti strani che ti accaddero,
e giurerai
che in nessun luogo
vive donna fedele e bella.

Se ne trovi una, fammelo sapere,
dolce sarebbe un tal pellegrinaggio;
ma no, non dirmelo; io non vi andrei
anche se potessi incontrarla alla porta accanto;
per quanto fosse fedele quando tu l’incontrasti,
e lo rimanesse fino a che tu mi abbia scritto la lettera,
ella però
sarà infedele,
prima ch’io venga, a due o tre."

Improvvisamente si accende una luce…grazie alla “donna fedele e bella” e alla stella cadente, per quanto l’ultima strofa proprio non mi suoni e anzi mi dia fastidio per l’evidente misoginia.
Così corro nella mia libreria, prendo “Il castello errante di Howl” e sfoglio…e trovo. La traduzione mi sembra decisamente migliore, come ricordavo.

“Prendi una stella cadente, con tatto
Alla mandragola dona un bambino.
Gli anni passati, che fine hanno fatto?
Chi taglia al Diavolo il piede caprino?
Delle sirene come odo il canto?
E dell’invidia com’evito il pianto?
Ancora, ancora:
qual è il mulinello
Che spinge l’onesto oltre ogni tranello?

Di cosa si tratti decidilo tu,
E aggiungi, a questa, una strofa in più.”

E oltre:

“Se tu sei nato in stravaganza,
E l’invisibile il tuo occhio non manca,
Per diecimila dì e notti avanza
Finché la neve degli anni t’imbianca.
Al tuo ritorno mi racconterai
Le meraviglie del tuo viavai.
E giura: nemmeno
Su di una stella
Esiste donna fedele e bella.
Se tu…”

Siccome l’editore del libro (la Kappa Edizioni, cui dobbiamo anche Conan di Alexander Key, che la mia generazione desiderava leggere da più di venticinque anni) ha fatto un buon lavoro, alla fine inserisce una Nota, in cui ci spiega di aver adattato la poesia nella traduzione, per mantenere la rima e i doppi sensi, e ci cita anche la traduzione più nota in Italia, quella di G. Melchiori per l’edizione delle Liriche sacre e profane di Donne edita da Mondadori nel 1983. E scopriamo che è quella usata per Stardust, senza però che in questo libro neanche una nota ce lo indichi (e non si fa così!).

Ora, la traduzione di Melchiori è datata e lo si percepisce subito. Soprattutto se leggiamo (ancora grazie all’edizione Kappa) l’originale inglese:

"Go and catch a falling star,
Get with child a mandrake rott,
Tell me where all past years are,
Or who cleft the devil’s foot.
Teach me to hear the mermaids singing,
Or to keep off envy’s stinging,
And find
What wind
Serves to advance an honest mind.

If thou beest born to strange sights,
Things invisible to see,
Ride then thousand days and nights
Till age snow white hairs on thee.
Thou, when thou returnest, will tell me
All strange wonders that befelt thee,
And swear
No where
Lives a woman true, and fair.
If thou…”

Il testo è straordinariamente immediato, pur nell’abbondanza dei suoi riferimenti magico-criptici, e molto musicale.

Ma c’è un altro collegamento che vorrei fare, oltre a questo delle traduzioni.

Nei ringraziamenti alla fine di Stardust, Gaiman ne fa due che mi hanno colpito. Quello a Diana Wynne Jones, ovviamente, il cui libro è di tredici anni precedente quello di Gaiman. E poi l’altro: “Sono inoltre debitore nei confronti di Hope Mirrlees, lord Dunsany, James Branch Cabell e C.S. Lewis, ovunque essi siano, per avermi insegnato che le fiabe sono anche per gli adulti.”
Proprio qualche settimana fa ho scoperto che Lewis stesso era stato portato a questa scoperta da un altro grande della letteratura inglese, Tolkien, che ne parlò (senza dirne il nome, poi ricostruito dagli studiosi) nella conferenza Sulle fiabe. Ecco il brano, tratto da J.R.R. Tolkien, Il medioevo e il fantastico, Bompiani, Milano 2004, pagg. 212/213.

“A molti la Fantasia, quest’arte sub-creativa che gioca strani tiri al mondo e a tutto ciò che è in esso, combinando nomi e ridistribuendo aggettivi, è sembrata sospetta, se non illegittima. Ad alcuni è sembrata quantomeno una follia infantile, una cosa adatta soltanto a popoli o a persone nel periodo della loro giovinezza. Per quanto riguarda invece la sua legittimità, non dirò altro, a parte citare un breve brano da una lettera che una volta mandai a un uomo che descriveva i miti e le fiabe come “menzogne”; anche se, per rendergli giustizia, egli era abbastanza gentile e abbastanza confuso da chiamare la creazione di fiabe “sussurrare una menzogna attraverso l’argento”.

“Caro Signore,” dissi, “benché sia ora lontano scacciato
l’Uomo non è del tutto perduto, né del tutto cambiato.
Dis-graziato può esserlo pure, ma non de-tronizzato,
ed i cenci della signoria di un tempo ha conservato:
l’Uomo, il Sub-creatore, è la riflessa luce
attraverso la quale dal Bianco si produce
una gamma di colori, senza fine combinati in viventi
forme che si muovono fra le menti.
Se tutte le fessure del mondo colmammo
con Elfi e Folletti, se creare osammo
gli Dei e le loro magioni dal buio e dalla luce
e seminammo semente di draghi – ciò era (a torto o a ragione)
nostro diritto. Questo diritto non è decaduto:
ancora creiamo secondo la legge che così ci ha voluto.”

La Fantasia è una naturale attività umana."

A piè di pagina c’è la Nota del curatore Christopher Tolkien: “L’argomento di questa poesia – qui citata in piccola parte – intitolata Mythopoeia (…) è la base della conversazione fra Tolkien e l’amico C.S. Lewis (l’uomo che riteneva miti e fiabe delle “menzogne”) avvenuta la sera del 19 settembre 1931 mentre passeggiavano lungo Addison Walk a Oxford. Fu in quella occasione che Tolkien “convertì” Lewis alla sua verità facendogli anche abbandonare il protestantesimo per il cattolicesimo”.

Due annotazioni. Certe chiacchierate sono talmente importanti che non solo te le ricordi anche dopo anni, ma segnano una svolta nella vita, ed è bello ricordarle così, con data e luogo, non solo per le vite dei grandi della letteratura, ma anche per le nostre. Anch’io ne ho in mente qualcuna, nella mia vita (anche se potrei dire l’anno, difficilmente il giorno).

Altra cosa. Tolkien ha insegnato a Lewis il valore della fiaba, Lewis l’ha insegnato a Gaiman. Tutti l’hanno fatto fruttificare. Sicuramente non solo loro, di cui sappiamo: molti altri forse nelle loro case, nelle loro scuole, nei circoli di amici. Questo significa che quando capiamo qualcosa, non importa se grande o piccolo, lo dobbiamo trasmettere, condividere, non ne dobbiamo essere avari né vergognosi, perché così diviene una ricchezza per tutti, un patrimonio comune che può svilupparsi ancor più.
E questa idea fu proprio il senso di una conversazione avuta a Faenza con alcuni cari amici…


  Ops! Vedo ora che ne hanno fatto una nuova traduzione, in un'edizione di Feltrinelli con prefazione di Virginia Woolf, introduzione di Giles Lytton Strachey e traduzione di Rosa Tavelli...chissà com'è tradotta qui la poesia di Howl (per me si chiamerà sempre così) in italiano?


 

traduzione della serie Dark Hunters di Kenyon






Accidenti! Una notizia bella che mi crea un problema. Sul sito di Leggereditore trovo che Fanucci ha deciso di velocizzare il ritmo di pubblicazione della saga dei Dark hunters di Sherrilyn Kenyon. Il prossimo libro, uno dei più belli dell'intera serie, Dance with the devil (titolo italiano: Danza col diavolo), esce a maggio: ha dalla sua un protagonista maschile (Zarek) che prende al cuore e una storia d'amore decisamente coinvolgente, molto umorismo e un po' di commozione, e una deliziosa e continua ripresa de Il piccolo principe (perché, come diceva Eco, se uno scrittore è onesto i debiti li paga, in un modo o nell'altro). A 5 euro, il che ci fa ringraziare. E siccome il libro mi è piaciuto moltissimo, ho già pronto il mio documento con la traduzione di alcune frasi, che ho voluto già buttar giù di mio pugno, e con il quale CONTROLLERO' e verificherò la traduzione pubblicata. Quando leggo in inglese, se la traduzione che reputo migliore per una frase o un'espressione mi balza subito alla mente, me la appunto. Così ho fatto per questo libro. E sono felice che velocizzino i tempi.
Allora dove sta il problema?
Che in Seize the night la Kenyon ha fatto degli errori...CON IL LATINO!!!! Non sono veri e propri errori (veramente uno sì: "vos" al posto di "te", si capisce perché, nell'inglese è sempre you!) ma non sono rese corrette. ESEMPIO ECLATANTE: in latino la frase "Amo" non ha un senso specifico, è proprio come in italiano dire "Amo". Cosa? Chi? La frase doveva essere scritta: "Ego te amo". E' vero che in latino non c'è bisogno del soggetto, ma questo viene messo quando si vuol dare forza al discorso e sottolineare la partecipazione del soggetto stesso all'azione. Il caso di una dichiarazione d'amore è evidentemente uno di questi.
Ora, non so se la versione che io ho letto in inglese è poi stata rivista dall'autrice, ma perdinci, cari della Fanucci, datemi il tempo di rivederlo e mandarvi le correzioni!! E le mandiamo anche alla Kenyon, se non le ha già fatte!

ps Perché la notizia è nel sito di Leggereditore e in quello di Fanucci non c'è scritto nulla? Misteri...
Aggiornamento.
Sì, l'hanno pubblicato. Sì, la traduzione lascia a desiderare, si perde sia la tenerezza che l'ironia. Sì, hanno cambiato la copertina. Sì, è decisamente più brutta di tutte quelle delle edizioni americane.
A presto per un post con tutte le frasi che potevano essere tradotte meglio.
Sigh.

errori di traduzione in Soulless di Gail Carriger

La galleria degli orrori

ERRORI DI TRADUZIONE E DI STAMPA

SOULLESS di Gail Carriger
Errori generali: la virgola prima della “e”; la mancanza di virgola prima del “ma”; la mancata spiegazione di termini quali “phaeton” e “plastron”, a fronte di note esplicative per le personalità storiche citate nel libro; “big hands” sempre tradotto con “manacce”, anche in scene in cui il significato è virato verso la grandezza delle mani e il dispregiativo rovina alquanto l’atmosfera. Spesso la traduzione italiana presenta ripetizioni che potevano tranquillamente essere evitate. Inoltre la scelta di traduzione di certe parole (“fuchi”, “clavigeri”…) lascia alquanto a desiderare.
E ora l’elenco degli errori pagina per pagina. Prima è riportato ciò che si legge nel volume stampato, poi la correzione. Tra parentesi, dove necessario, si trova la spiegazione della correzione, o un insopprimibile commento personale.
P. 11. “Ti prego, accetta le mie scuse”, sussurrò il vampiro, mentre con la lingua si cercò i canini che, ancora una volta erano, sparite.
…si cercò i canini che, ancora una volta, erano spariti.
(Due errori nel giro di sei parole, un record)
P. 12. …dell’anagrafe nazionale dei sudditi di Sua maestà britannica…
…Sua Maestà britannica..
(Gli aggettivi non vogliono mai la maiuscola, tranne quando fanno parte di sigle o intitolazioni, come in questo caso; ma se dunque qui è corretto mettere l’aggettivo con la maiuscola, tanto più va con la maiuscola il sostantivo. Come infatti appare nell’originale inglese)

P. 13. …e infatti non mai ricevuto nessuno dei due complimenti.
…non aveva mai ricevuto…

…quando si trovavano alle strette erano estremamente melliflui e affascinanti.
Occorre togliere melliflui.
(Non c’è nell’originale, che riporta solo charming, e comunque in italiano, nel senso di “dolce, di belle parole e lusinghiero”, si usa solo riferito a discorso, non a persone)
P. 14. …Alexia suppose che probabilmente si erano smarriti…
…si fossero smarriti…
(Il congiuntivo è importante in italiano! Perdindirindina!)
P. 15. …era la funzione Principale di un Beta…
…la funzione principale…
(Ripeto: gli aggettivi NON vanno con la maiuscola!)
P. 16. …Lord Maccon avrebbe dovuto avere molto meno anima….
…molta meno anima…
(Nella stessa pagina c’è anche “gran che”, che sarebbe meglio scrivere come “granché”, anche se non è un errore)
P. 26….con una mano guantata posata sulla manico d’ebano…
…posata sul manico d’ebano…
P. 32. …preferiva non pensare a quell’abito, e a tutto quei merletti.
…a tutti quei merletti.
…non era più l’argomento Principale.
…argomento principale.
(Ripeto ancora: gli aggettivi NON vanno con la maiuscola!)
P. 33. “Herbert, non mi diraiche recentemente…”
  …non mi dirai che…
P. 36. Alexia, così così razionale…
Alexia, così razionale…
(Temeva forse, caro traduttore, che non avessimo ancora capito quanto l’autrice sottolinei il carattere peculiare di Alexia?)
P. 39. Vien quasi da pensare che ci hanno prese per due donne…
…che ci abbiano prese…
(Il congiuntivo è importante in italiano! Perdincibacco! Inoltre per due volte nella stessa pagina 39 non c’è la virgola prima del “ma”. Ormai si usa ometterla in certi casi, ma non è comunque corretto: prima del ma e del però va sempre la virgola)
P. 43. Sono sempre del parere che tu sei molto dura…
…che tu sia molto dura….
P. 44. “…se pensi che solo i calcoli per il decollo sono?”
“…se pensi che solo i calcoli per il decollo sono…”
(Segue interruzione del dialogo a opera di una nuova arrivata. Il punto interrogativo non ha alcun senso)
P. 45. “Mi compiaccio conoscerla”
“Felice di fare la sua conoscenza”
(Manca il di, ma in ogni caso il verbo compiacersi non rende bene, in questo caso, l’inglese pleased)
P. 49. Era impossibile non sorridere di fronte all’assurdità del suo abbigliamento a Lord Akeldama.
Era impossibile non sorridere di fronte all’assurdità dell’abbigliamento di Lord Akeldama.
(Inoltre ci vorrebbe uno stacco dopo “Lord Akeldama era sia l’uno che l’atro”, perché nella riga successiva c’è un cambio di scena)
P. 50. ..tuttavia sua madre si era rifiutata crederle.
…si era rifiutata di crederle.
…con fare drammatico ma con tanta grazia.
…con fare drammatico, ma con tanta grazia.
Lord Akeldama avrà anche avuto l’aspetto di un pagliaccio di prim’ordine, e si sarà anche comportato come tale, ma non c’era un intelletto pari al suo…
Lord Akeldama aveva forse l’aspetto di un pagliaccio di prim’ordine e si comportava anche come tale, ma non c’era un intelletto pari al suo…
(Oppure: Anche se Lord Akeldama aveva l’aspetto di un pagliaccio di prim’ordine e si comportava come tale, non c’era un intelletto pari al suo…)
P. 53. …anche se era non provava alcuna attrazione…
…anche se non provava alcuna attrazione…
P. 56. …o forse dal Prin? oppure…
…o forse dal Prin? Oppure…
P. 57. Sono convinto che lei mi trova un po’…
Sono convinto che lei mi trovi un po’…
(…Lo devo scrivere ancora? Ma sì, non si sa mai. Il congiuntivo è importante in italiano! Diamine!)
Accompagnate di salsina di mele…
Accompagnate da salsina di mele…
(E guai a chi sbaglia le annotazione gastronomiche deliziose di questo libro)
Non non degnò neanche di uno sguardo…
Non degnò neanche di uno sguardo…
(Va bene che in italiano abbiamo la doppia negazione, ma metterne addirittura tre!? Suvvia!)
P. 60. Il fatto che l’ingresso era piuttosto stretto mentre il suo seno (…) era piuttosto prosperoso, la portarono a un contatto…
Il fatto che l’ingresso fosse piuttosto stretto, mentre il suo seno (…) era piuttosto prosperoso, la portò a un contatto…
(O meglio: oltrepassando il barone, il fatto che l’ingresso fosse piuttosto stretto e il suo seno  piuttosto prosperoso la portò a un contatto… )
C’era anche una quantità era davvero sorprendente…
C’era anche una quantità sorprendente…
P. 62. …lo sono solo in quanto temo che qualcun altro potrebbe essere aggredito.
…possa essere aggredito.
…non seppe se sentirsi offesa dal fatto che a Lord Maccon importava ben poco…
….a Lord Maccon importasse ben poco…
(Il congiuntivo!)
P. 63
Durante l’Illuminsmo, quando i soprannaturali vennero accettati e smisero di essere braccati, la necessità di una forma di controllo lasciò il posto….
Durante l’Illuminismo, quando i soprannaturali erano stati accettati e non più braccati, la necessità di una forma di controllo aveva lasciato il posto…
…ci fossero anche degli erranti, ormai però non venivano impiegati molto.
…ci fossero anche degli erranti; ormai però….
(Alla pagina precedente, in un solo periodo ci sono due punti e virgola, un po’ troppi per la scorrevolezza del discorso, mentre qui, dove davvero ce ne sarebbe bisogno, se lo sono dimenticati)
…l’odore del suo creatore, Ed molto più pronunciato…
…l’odore del suo creatore, ed è molto più pronunciato…
(Meglio ancora: l’odore del suo creatore, che è molto più pronunciato…Comunque, un altro record: due errori attorno a una parola!)
P. 84. …il vero pericolo rappresentato quelli come lei.
…rappresentato da quelli come lei.
P. 86. Sembra l’andirivieni dei soci…
Sembra che l’andirivieni dei soci…
P. 94. …quanto fosse veritiera quellaa considerazione.
…quella considerazione.
“Francamente non credo di capire cosa?”
“Francamente non credo di capire.”
P. 95. …piccoli e ordinatiquadratini bianchi…
…quadratini bianchi…
P. 99….da un uomo del di così alto lignaggio?
…da un uomo di così alto lignaggio?
P. 104. Per cui la pregherei di starmi a sentire per un attimo e così?
Ora ascolti, mio Lord, se semplicemente mi lasciasse…
P. 105. …con una delle sue grosse mani…
…con una delle sue grandi mani…
(Suvvia, l’idea è dell’imponenza del corpo del barone, non della sua rozzezza o pinguedine)
…fino ad allora, a che quindi…
…fino ad allora, e che quindi…
The kiss itself was initially quite gentle: slow and soft. Alexia found it surprising given the violence of his
embrace.
P. 108. Credevo ti averti mandato….
Credevo di averti mandato…
P. 112. …che lui trovasse te antipatica.
…che lui trovasse te antipatica!”
P. 113. …almeno perciò che riguarda ,e buone maniere e il savoir fare.
…almeno per ciò che riguarda le buone maniere e il savoir faire.
(Eccezionale! “Perciò” invece di “per ciò” o “per quel che”, lo spazio prima della virgola e non dopo, aggiunta francese scritta male…immagino l’impegno)
(Originale: all in all a superior being so far as manners are concerned. Cioé: in tutto e per tutto un essere superiore per quel che riguarda le buone maniere)
P. 129. Miss Tarabotti le sembrò sufficientemente resistente…
…gli sembrò sufficientemente resistente…
P. 130. …Nuovo mondo…
…Nuovo Mondo…
Cosa che fece dell’America…
Cosa che aveva fatto dell’America…
….avesse optato per la metamorfosi, la spinse…
…avesse optato per la metamorfosi la spinse…
(Anche se la parte che costituisce il soggetto è ampia, non va mai la virgola tra il soggetto e il verbo, tranne nel caso di inciso)
P. 131. Sa, io volevo bene al mio fratellone…
Sa, io volevo bene a mio fratello…
(O, al massimo: Sa, io volevo bene a mio fratello maggiore. “Fratellone” in italiano ormai è solo scherzoso, che non è proprio il tono del discorso che in questo passo si sta portando avanti)
P. 134. …l’unica cosa che reso possibile…
…l’unica cosa che ha reso possibile…
P. 135.
E lei a quale teoria sostiene?
E lei quale teoria sostiene?
P. 137.
…da una tazza latta…
…da una tazza di latta…
P. 148. …e la baciò la punta del naso.
…e le baciò la punta del naso.
P. 149. …anche se Alexia non rimase spiazzante come la prima volta.
…non rimase spiazzata…
(Tra l’altro, non è proprio la parola giusta da usare, ma se dovessimo segnare tutte le volte che il traduttore ha usato espressioni o parole che non si attagliano perfettamente né ai brani né allo stile del libro, lo dovremmo praticamente riscrivere…)
P. 152. …fino a che punto lo avrebbe potuto continuare?
….fino a che punto avrebbe potuto continuare a farlo?
…l’uovo era ormai rotto, tanto vale farne un’omelette.
…tanto valeva farne…
P. 154. Con una delle sue manacce il barone….
 Con una delle sue mani il barone…
(MANI! MANI! MANI! Al massimo GRANDI MANI!)
P. 155. Al che Alexia ritenne che il suo gesto era stato un enorme successo.
Al che Alexia ritenne che l suo gesto fosse stato un enorme successo.
Suppongo che il buon senso lo richiede.
Suppongo che il buon senso lo richieda.
P. 158. …alle scurrilità e ai ribaldi manierismi del barone…
…alle ribalde maniere del barone.
(Il manierismo è uno stile artistico del tardo Rinascimento. La parola può essere usata nel senso di comportamento innaturale e affettato. Vi sembra il caso di Lord Maccon?)
P. 164. …e neanche non abbastanza attraente…
…e neanche abbastanza attraente…
…non fu altro che un errore…
…non fosse altro che un errore….
P. 166. …Alexia non si rese neanche conto…
…Alexia non si era resa neanche conto…
P. 168. E’ anche probabile…
E’ probabile…
E poi ho anche i miei libri?
E poi ho anche i miei libri.
P. 169. …le sembrò così rilassato…
…le sembrava così rilassato…
Cortese e rispettoso fino all’ultimo il professore…
Cortese e rispettoso fino all’ultimo, il professore…
P. 180.…Evylin, con gli più blu…
…con gli occhi più blu…
P. 181. …gliela richiuse in faccia…
…la richiuse loro in faccia…
(Per quanto ormai molto usato nel linguaggio colloquiale, il “gli” riferito a un plurale non può essere tollerato nello scritto)
P. 184. …quali sono le cause…
…quali siano le cause…
…bensì, lo posò…
…bensì lo posò…
(Bensì è una congiunzione avversativa. La virgola quindi va sempre prima, mai dopo di essa)
P. 185. …Alexia sentì da un brivido.
…Alexia sentì un brivido.
P. 186. …Alexia si chiese se era il caso…
…si chiese se fosse il caso…
P. 187. …in quel momento la sua mente limpida…
…la sua mente era limpida…
…come zampetti di maiale a da qualcos’altro…
…zampetti di maiale e da…
P. 220. …cominciava coprirsi con una folta peluria…
…cominciava a coprirsi…
P. 221. …portato da una corrente d’aria portò nelle viscere del castello.
…portato da una corrente d’aria nelle viscere…
P. 229. …non mi sembrava ci fosse alcun vantaggio far loro capire…
…alcun vantaggio a far loro capire…
P. 240. …fu soggette…
…fu soggetta…
…una cornice intarsiata e decorata, più adatto…
…più adatta…
P. 244. …l’elemento che colega…
…che collega…
P. 254. …e parlava con voce voce era rauca…
…e parlava con una voce che era rauca…
Questo suo batticuore, è dovuto…
Questo suo batticuore è dovuto…
(Non va mai la virgola tra il soggetto e il verbo. Forse l’ho già scritto, eh?)
P. 268. …come se trovasse la trovasse affascinante.
…come se la trovasse affascinante.
P. 270. …non si sentì affatto sorpresa dal dover ammettere.
…sorpresa di dover ammettere.
..per la sua gentile proposta?
…per la sua gentile proposta…
P. 280. …non cominciò a richiudersi…
…non aveva cominciato…
…e posò la lama al punto giusto? e proprio…
…e posò la lama al punto giusto e proprio…
…contro la porta, ma con una veemenza tale…
…contro la porta con una veemenza tale…
P. 286. …o dal vampiro. sembravano…
…o dal vampiro. Sembravano…
P. 288. …con uno sguardo esausto ma manifestava tutto…
…con uno sguardo esausto, ma manifestando tutto…
P. 292. Ti prego, fa in modo…
Ti prego, fa’ in modo…
P. 293. Questo posto è un incubo per logistico.
Questo posto è un incubo logistico.
P. 294. …cominciava a risentire lo stress della serata.
…cominciava a risentire dello stress della serata.
Sono sicuro molte porte…
Sono sicuro che molte porte…
P. 305. Il Sommo è confinato a un territorio…
Il Sommo è confinato in un territorio…
…ma sono ahimè, avanti negli anni…
…ma sono, ahimè, avanti negli anni…
P. 311. …sul collo di Lord Maccon, svanivano…
…sul collo di Lord Maccon svanivano…
P. 312. ..che si rendeva necessariao..
..necessario…
…Sua maestà…
…Sua Maestà…
…con tutti i suoi fuchi, e tutta le persone…
…con tutti i suoi fuchi e tutte le persone…
P. 320. …che questo luogo è indecoroso…
…sia indecoroso…
…e il sobbalzò mise a tacere…
…il sobbalzo…
…alle sue parti intimo.
…alle sue parti intime.
P. 321. …che una carrozza è…
…che una carrozza sia…
***
Ci sono davvero troppi errori. Temo anche di averne lasciati indietro tanti, che non ho notato nella mia lettura veloce.
Sicuramente non ho potuto segnare tutti i passi in cui il traduttore si allontana dall’originale inglese senza motivo (aumentando gli aggettivi, tralasciando parti del discorso…) e nemmeno quelli in cui i vocaboli che sceglie sono inadatti al contesto (ironici quando il contesto non lo è, banali quando il discorso è invece di alto respiro, volgari o piuttosto grezzi, soprattutto le espressioni, quando invece la persona che sta parlando utilizza un linguaggio colto). Per fare tutto questo occorrerebbe più tempo, ma dai pochi confronti che ho potuto svolgere ho dedotto che sarebbe anch’esso necessario.
Chi pubblica libri dovrebbe amare la lingua italiana, invece di storpiarla in questo modo.
Inoltre, con una tale ignobile cura editoriale osate mettere come prezzo 17 euro e 90 centesimi? Ma non vi vergognate?

Marinella Casadei
marinellaelisa@libero.it
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