Attendevo questo libro, e purtroppo non sono rimasta del tutto contenta e soddisfatta, né del libro stesso né della traduzione, piuttosto sciatta, a volte scorretta nella forma italiana (pare che la consecutio temporum al passato sia diventata un optional nelle traduzioni. C'è ancora qualcuno che ricorda l'esistenza del trapassato prossimo? Questo tempo esiste per uno scopo preciso!).
Il plot è interessante e il mondo che l'autrice delinea intrigante. Adoro le navi che volano e lo steampunk. Purtroppo altre cose non mi hanno convinta: la fretta con cui l'autrice butta lì nomi e fatti, non dandoti il tempo di assimilare eventi e personaggi; i due protagonisti, che ahimé non mi hanno convinta, pur con tutti i loro pregi; gli zombi (io non sopporto gli zombi); gli innesti nel corpo di parti in metallo (io non sopporto neanche questo, ci sto male, non ci posso fare niente, mi viene la pelle d'oca e la bile in gola); la prevedibilità del finale (cosa dovrà mai fare lei per essere accettata dalla gente come compagna del Duca di ferro? Ma chissà...!!! Si capisce cosa accadrà cinquanta pagine prima...); l'interazione tra i due, poco coinvolgente; i dialoghi un po' insipidi. Peccato davvero perché le premesse erano molto buone, e il contesto di base che l'autrice crea è davvero interessante.
Ultimo neo: la copertina italiana. Ma perché?! Se riprendessero quelle originali non spenderebbero anche meno, oltre a evitare gaffes clamorose e scelte del tutto insensate? Non c'entra assolutamente con il libro. Beh, del resto neanche il titolo.
Solo a me, poi, la copertina pare molto (troppo!) simile a quella scelta per Firelight da Piemme?
Questa è un'interpretazione di Rhys Trahearn. Azzeccata.
Insomma, se amate lo steampunk e l'avventura secondo me è meglio riguardarsi Last exile.