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giovedì 23 febbraio 2017

Le belle frasi della Kenyon


In inglese i romanzi della serie Dark-Hunters di Sherrilyn Kenyon sono molto coinvolgenti e interessanti, ma anche pieni di perle di saggezza.


Ti meriti la felicità. (Acheron a Zarek)

Vorrei ridere, ma non so come fare. (Zarek)



Solo perché puoi, non significa che dovresti. (vari)

Certe volte le cose devono andare male, per poi poter andare bene. (Acheron a Wulf, poi Wulf a tutti gli altri Dark-Hunters)


Ciascuno, solo perché è vivo, merita di essere felice.

Move forward not for hatred not for love, but with purpose.




“Safe. No one ever is. No matter how hard we try. No matter how much we plan and prepare. There will always be an enemy at the door and a storm trying to knock us down. Life's not about security. It's about picking up the pieces after it's all over and carrying on.” (The Guardian)

E per averne una scelta in lingua originale:

http://www.goodreads.com/author/quotes/4430.Sherrilyn_Kenyon




lunedì 1 dicembre 2014

Son of no one, di Sherrilyn Kenyon

Son of No One (Hellchasers, #6; Dark-Hunter, #13)Son of No One by Sherrilyn Kenyon
My rating: 3 of 5 stars

Ok, it's good. And there is Styxx, so my heart was singing in the last pages...
But I have found this book lacking in humor, in tension, in deepness. I understand, after Styxx, maybe all of us were in giant need of something more...relaxing and funny and witty and escapist, but really, I was not engaged by this story. Not annoyed, not bored, but not enthralled as I expect from a Sherrilyn Kenyon's book. Not a problem: in waiting for the next book, I'll re-read my favourite Dark-Hunters books!


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mercoledì 9 luglio 2014

Styxx, di Sherrilyn Kenyon

Styxx (Dark-Hunter, #12)Styxx by Sherrilyn Kenyon
My rating: 5 of 5 stars

Mi chiedevo, dopo Time untime: come proseguirà questa serie?
Il tutto è proseguito magistralmente. Styxx mi ha presa al cuore, mi ha rivoltato lo stomaco e maciullato il ventre. E' tutto quello che si può desiderare in un libro, e di più. E' doloroso, commovente, angosciante, ingiusto, redentivo, pieno di speranza, deprimente, esaltante, morboso, delicato, tenero, appassionato, veloce e lento, concitato e statico. E' come la vita. Per questo l'ho divorato e adorato, nonostante mi abbia fatto tremare, arrabbiare, piangere; perché mi ha fatto anche sorridere nel dolore, vibrare di disprezzo, andare avanti a denti stretti, sperare contro ogni speranza.
Styxx è uno dei personaggi che ho amato di più in tutti i libri che ho letto nella mia vita. Si ritaglia uno spazio suo, intangibile, come quei personaggi tetragoni delle tragedie dell'antichità, o di Dante o di Michelangelo, che stanno nella loro fissità inamovibile, perché sono pienamente riusciti, e invadono tutto lo spazio attorno a sé con la forza della loro presenza.
Per questo non ho potuto scrivere subito di questo libro, ho dovuto aspettare, perché l'esperienza era stata troppo forte e le parole non mi sembrava che reggessero il confronto. Neanche quelle di oggi reggono, ma sono solo piccoli segni, che vogliono indicare qualcosa. Non guardate il dito, guardate la luna che il dito indica. Dio, che bello averlo letto, e che bello averlo potuto conoscere. E c'è anche la fenice, come ricordo o segno di legame.


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lunedì 17 giugno 2013

Time Untime, di Sherrilyn Kenyon

Time Untime (Dark-Hunter, #22; Were-Hunter #9; Hellchaser, #5)Time Untime by Sherrilyn Kenyon
My rating: 3 of 5 stars

Non è riuscito come altri della serie. Ogni tanto Sherrilyn Kenyon fa qualche caduta, ma in una serie così lunga, e occupandosi lei di tante altre serie contemporaneamente, c'è quasi da aspettarselo. Però ci si rimane male, soprattutto quando si conoscono bene il valore e le capacità dell'autrice.
Punti negativi: 1) troppo concitato. Corrono là, vanno, tornano, vengono presi...che caos. E tutto in pochissimo tempo. 2) Troppo poco tempo per i due protagonisti per far decentemente sviluppare il loro rapporto. L'escamotage dei flashbacks che Kateri riceve non risolve il problema, ma rende pesante lo svolgimento della trama. Pare che si innamorino per futili motivi, o meglio, lei per compassione, lui perché si sente accettato. 3) Troppi pantheon e sistemi di credenze mescolati. Pietà! Greci, atlantidei, maya, indiani...mi sembrano un po' troppi, davvero. 5) Troppi discorsi che calano dall'alto. Per quanto siano belli, non tutti sono veramente integrati nella trama. 5) Troppi elementi che si sovrappongono caoticamente: la fine del mondo, i tempi, le divinità, le lotte tra fratelli, le nonne...non ci si sta dietro.
Punti positivi: 1) personaggi che allentano la tensione e che hanno battute memorabili (Sundown, Sascha, Acheron...). 2) Bellissimi e profondi discorsi di alcuni personaggi - Ash in primis, ma anche il Guardiano ed altri - commoventi come poche volte può succedere in paranormal romance. 3) Questa scrittrice riesce a descrivere l'affetto in un modo straordinario, sempre nuovo di libro in libro. 4) La riflessione, consueta nei libri della Kenyon, ma non ripetitiva o banale, sul dolore e su come uscire dalla rabbia che provoca. 5) Il prossimo libro è su Styxx.
Consideriamolo un libro di passaggio, e stiamo a vedere come il tutto prosegue.


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Alcune citazioni riguardo a quei discorsi di cui dicevo.


“Life is messy, Ren. It's not easy and it's definitely not for the timid. Everyone has a past. Things that stab them right between the eyes. Old grudges. Old shame. Regrets that steal your sleep and leave you awake until you fear for your own sanity. Betrayals that make your soul scream so loud you wonder why no one else hears it. In the end, we are all alone in that private hell. But life isn't about learning to forgive those who have hurt you or forgetting the past. It's about learning to forgive yourself for being human and making mistakes. Yes, people disappoint us all the time. But the harshest lessons come when we disappoint ourselves. When we put our trust and our hearts into the hands of the wrong person and they do us wrong. And while we may hate them for what they did, the one we hate most is ourself for allowing them into our private circle. How could I have been so stupid? How could I let them deceive me? We all go through that. It's humanity's brotherhood of misery.” 


“We can't change what we've done, but we can always change what we're going to do.” 

“If we're lucky, we find the one person who will hold our trust and keep it sacred and safe against all attackers. That one soul who will restore our belief that people are decent and kind, and that life, while messy, is still the most wondrous gift anyone can know. But until that day comes, we have to try and remember that home isn't a specific place or person. It's a feeling we carry inside ourselves. That touch of the divine that lights a fire inside us that burns out the past and consumes the pain until nothing is left but a warmth that allows us to love others more than ourselves. A warmth that only grows when we do right even while others seek to do us wrong. Peace is knowing that one life, no matter how trivial it seems, touches thousands of others, and learningto respect that about all people. While you may not mean much to the world, to those who know and love you, you are their entire world. And it is knowledge that no one can hurt you unless you allow them to. The only power they have isn't something they're taken or demanded. It's what we give them by choice. And while it is imperative that we value the lives of others, it is equally important to value our own.”

sabato 17 marzo 2012

Il gioco della notte di Sherrilyn Kenyon


  


Temevo molto, dopo Dance with the devil, per la traduzione di questo volume, sesto della serie dei Dark-Hunters e primo dei Were-Hunters. Per fortuna, non siamo andati male. Il traduttore è stato in gamba. Se Danza col diavolo ha risentito di una traduzione piatta, senza una resa accurata né dei momenti più dolci e commoventi né di quelli ironici e divertenti, questo libro mi ha abbastanza soddisfatta.
Il traduttore Alberto Cassani ha fatto un buon lavoro, c'è qualche errorino qua e là, di grammatica e di stampa, ma è stato bravo a rendere bene sia i momenti umoristici sia quelli sentimentali sia quelli più drammatici, e nelle scene d'amore non ha ecceduto né in rese volgari (che secondo me fanno perdere tutto il romanticismo e pure la passione) né in rese "edulcorate" (a volte in altri casi sembra di leggere un testo per educande, vengono ammorbidite pure le parolacce). Peccato che abbia scelto di usare "Cacciatori mannari" per i Were-Hunters e "Cacciatori oscuri" per i Dark-Hunters, come si era scelto di fare in Anche i diavoli piangono, ma per fortuna non nelle altre traduzioni, cioé tutte quelle che in ordine abbiamo iniziato a leggere dal 2009! Tra l'altro, potrei capire se poi i termini nel libro fossero tutti in italiano, ma qui onestamente tra parole e nomi in inglese e in greco ci si sguazza, e allora perché non lasciare anche questi due termini come sono? Mah.
Un'altra resa invece è proprio un errore: "demone" per Daimon. Purtroppo i demoni sono altri, ben più pericolosi e molto differenti, e appaiono anche in questo libro (Alastor). I daimon non sono affatto demoni, sono Apollinei che hanno deciso di vivere oltre i 27 anni nutrendosi delle anime degli esseri umani. Lo avevamo imparato bene nel libro precedente, no?
Comunque la traduzione mi è piaciuta, mi ha fatto nuovamente apprezzare il libro che già avevo letto in inglese e che mi si era piantato nel cuore. Ho di nuovo riso alle uscite di Fury e ai dubbi di Vane sulle donne umane, mi sono di nuovo commossa in vari punti della storia d'amore di Vane e Bride, ho di nuovo detestato Markus e Bryani e ho di nuovo parteggiato per Bride a tutto spiano! A mio parere è una delle storie d'amore della Kenyon meglio riuscite.
E soprattutto, viva le donne alla Rubens, e viva gli uomini che le apprezzano!

Un volto per Vane e Bride

Vane secondo il sito della Kenyon

Vane secondo molte lettrici e secondo me


Bride secondo il sito della Kenyon, perfetta secondo me




Donne raffigurate da Pieter Paul Rubens (1577-1650)





Adone e Venere



Ratto delle figlie di Leucippo, Pinacoteca, Monaco di Baviera


 

Il giudizio di Paride

New english word: Rubenesque
Applied to a woman who has similar proportions to those in paintings by the Flemish painter Pieter Paul Rubens; attractively plump; a woman who is alluring or pretty but without the waif-like body or athletic build presently common in media. 
Si dice di donna che ha proporzioni simili a quelle delle donne che appaiono nei quadri del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens; attraentemente in carne; una donna che è affascinante e graziosa senza però avere un corpo magro, deprivato o una forma tonicamente atletica come di solito presenti nei mass-media.
In italiano si utilizza: formosa, florida ("dalla costituzione florida", "di florida forma"), giunonica.

venerdì 24 febbraio 2012

Ordine di lettura completo Dark-Hunters

Reading order dei libri della serie Dark-Hunters (inclusi Were-Hunters e Dream-Hunters) di Sherrilyn Kenyon

Attenzione, possono esserci spoiler!
Tra parentesi, dopo la data di prima pubblicazione, i protagonisti. I decimali indicano i racconti brevi, comparsi in antologie. La sigla IT indica che il libro è stato tradotto in italiano. Giudizi personali sui singoli libri in http://letturedimari.blogspot.com/2012/02/la-serie-dei-dark-hunters-di-sherrilyn.html e in
http://letturedimari.blogspot.com/2012/02/racconti-brevi-dark-hunters.html.


1. Fantasy lover (2002; Julian, semidio greco, e Grace, psicologa, umana). IT: Fantasy lover, Fanucci, Roma 2009
1.5. Dragonswan (2002; Sebastian, Were-Hunter drago, e Channon, studiosa e professoressa di storia)
2. Night pleasures (2002; Kyrian di Tracia, Dark-hunter greco, e Amanda Deveraux, umana). IT: Notte di piaceri, Fanucci, Roma 2010
3. Night embrace (2003; Talon, Dark-hunter celta, e Sunshine Runningwolf, umana, pittrice vegana). IT: L'abbraccio della notte, Fanucci, Roma 2010
3.5. Phantom Lover (2003; V'Aidan, Dream-hunter, e Erin)
4. Dance with the devil (2003; Zarek di Moesia, Dark-Hunter greco ed ex-schiavo romano, e Astrid, dea della giustizia). IT: Danza col diavolo, Fanucci, Roma 2011
5. Kiss of the night (2004; Wulf Tryggvasen, guerriero vichingo associato ai Dark-Hunters, e Cassandra Peters, principessa Apollite). IT: Il bacio della notte, Fanucci, Roma 2011
6. Night play (2004; Vane Kattalakis, Were-Hunter lupo, e Bride McTierney, umana, proprietaria di un negozio di abiti e gioielli) IT: Il gioco della notte, Fanucci, Roma 2012
6.5. Winter born (2004; Dante Pontis, pantera Katagari, e Pandora, pantera Arcadiana)
7. Seize the night (2005; Valerius, Dark-Hunter romano, e Tabitha Deveraux, ex cacciatrice di vampiri e proprietaria di un negozio erotico)
8. Sins of the night (2005; Danger, Dark-Huntress, e Alexion)
8.5. Second chances (2005; Styxx, "fratello" di Ash)
9. Unleash the night (2005; Wren Tigarian, Katagari ibrido di leopardo delle nevi e di tigre bianca, e Maggie, cioé Marguerite D'Aubert Goudeau, studentessa universitaria e figlia di un senatore USA)
10. Dark side of the moon (2006; Ravyn, Dark-Hunter e Arcadiano felino, e Susan Michaels, giornalista d'inchiesta) 
10.5. A Hard Day's Night Searcher (2006; Rafael Santiago, Dark-Hunter ex pirata, e Celena, scudiera)
10.6. Until death do us part (2006; Velkan ed Esperetta, figlia di Vlad Tepes, noto come Dracula)
10.7. Fear the darkness (2007; Nick)
11. The Dream-Hunter (2007; Arik, Skotos, e Megeara Kafieri, archeologa)
12. Devil may cry (2007; Sin, dio sumero, e Katra, dea greco-atlantidea) IT: Anche i diavoli piangono, Fanucci, Roma 2008
13. Upon the midnight clear (2007; Aidan, attore da Oscar, e Leta, una degli Oneroi, divinità dei sogni)
14. Dream Chaser (2008; Xypher, Skotos, e Simone Dubois, medico legale e sensitiva)
15. Acheron (2008; Acheron,...!, e Soteria, ricercatrice universitaria)
16. One silent night (2008; Stryker, semidio figlio di Apollo, e Zephira, demonessa)
16.5. Shadow of the moon (2008; Fury Kattalakis, lupo Katagari, e Angelia, lupa Arcadiana)
17. Dream Warrior (2009; Cratus alias Jericho, figlio di Guerra e Odio, e Delphine Toussaint, Dream-Huntress)
18. Bad moon rising (2009; Fang Kattalakis, Katagari lupo, e Aimee Peltier, pseudo-Katagari orso)
18.5. Where angels fear to tread (2008; Zeke, Hellchaser)
19. No mercy (2010; Dev Peltier, Were-Hunter orso, e Samia, Dark-Huntress e Amazzone)
20. Retribution (2011; Sundown, cioé Jess Brady, Dark-Hunter, e Abigail, umana, assassina di Dark-Hunters)
21. The Guardian (2011; Seth, semidio egizio, e Lydia, Dream-Hunter)
22. Time Untime (7 agosto 2012; Ren, Dark-Hunter, e Kateri, scienziata ossessionata da "visioni")
23. Styxx (2013; su Styxx, fratello di Acheron, e Bethany, dea egizio-atlantidea).
23.5. Dark bites (2014; antologia di racconti editi e inediti, tra cui uno su Simi e Nim)
24. Son of no one (2014)


lunedì 20 febbraio 2012

Racconti e romanzi brevi Dark Hunters

Racconti e romanzi brevi della serie Dark Hunters


The Beginning
si trova nel romanzo Acheron
Lo si può leggere all'inizio, come 0.5, ma considero meglio leggerlo all'interno del libro in cui è stato inserito.




Su Acheron.
Circa 18 pagine.


1.5. Dragonswan
dall'antologia In other worlds (2002)



Su Sebastian e Channon. E' una delle prime prove della Kenyon, e si sente. Il lessico non è rifinito e non ci sono momenti di profonda introspezione, di cinico sarcasmo, di dolente commozione o di spietata verità come in altri racconti. Gli elementi ci sono (un lui ferito, una storia d'amore intensa, Katagari che viaggiano nel tempo, una lei non bellissima ma intelligente, degli oppositori, la capacità di sacrificarsi per l'altro...), ma ancora non sapientemente dosati e miscelati. 6,5
Circa 70 pagine.

3.5. Phantom lover
nell'antologia Midnight pleasures (2003)



Su V'Aidan.
Circa 70 pagine.



A Dark-Hunter Christmas
nel volume Dark-Hunter Companion (2003)


Circa 15 pagine. Lo si può trovare in rete gratuitamente, sia nel sito della Kenyon che in quello del Sanctuary.



6.5. Winter Born
dall'antologia Stroke of midnight (2004)




Circa 50 pagine. Su Dante Pontis e Pandora. Ambientato ad Atlanta in occasione della Dragon*Con science fiction convention. Bello! 8



8.5. Second Chance
nel volume Dark-Hunter Companion (2003)




Su Styxx.
Circa 9 pagine.







10.5. A hard day's Night-Searcher

nell'antologia My big fat supernatural wedding (2006)


Rafael, Dark-Hunter ex pirata, e Celena, una scudiera. Due bei personaggi, molti tocchi di umorismo, peccato che sia così breve. 8
Circa 30 pagine.





10.6. Until death do us part
nell'antologia Love at first bite (2006)




Su Velkan ed Esperetta.
Circa 40 pagine.







10.7. Fear the darkness (2007)



Su Nick, quando torna a New Orleans dopo l'uragano Katrina, nei suoi primi giorni da Dark Hunter.
Circa 40 pagine.








16.5. Shadow of the moon

nell'antologia Dead after dark (2008)


Su Fury ed Angelia. Fury è un bel personaggio, mentre Angelia non coinvolge, anzi si fa piuttosto detestare. Tuttavia è un racconto ben orchestrato, sebbene privo della usuale vena ironica della Kenyon; il fatto che vi appaiano Bride, Vane e il loro piccolo Trace, Fang, Zarek *o*, Sasha e Savitar (tutti personaggi che adoro!) me lo ha fatto piacere. 8
Circa 85 pagine.







18.5. Where angels fear to tread
nell'antologia Blood lite (2008)




Zeke, Hellchaser (come Fang, al servizio di Thorn). Molto breve, ci fa intravedere qualcosa della vita di Ezekiel prima che diventi Hellchaser e come avviene questo passaggio. Niente di particolare. 6









sabato 4 febbraio 2012

La serie dei Dark Hunters di Sherrilyn Kenyon



La serie dei Dark Hunters di Sherrilyn Kenyon non è male, soprattutto perché, per quel che ho visto finora, migliora di libro in libro, è intrigante e piena di humour e tenerezza.
Certo i libri non sono tutti dello stesso valore, né i protagonisti tutti ugualmente carismatici o riusciti, ma la scrittrice ha delle doti, e quando riesce a far coincidere una trama accattivante, bei personaggi, comprimari divertenti, scene d'amore intense, dialoghi riusciti, un pizzico di humour o di commozione...allora crea dei gioiellini.
*Attenzione, spoiler*

1. Fantasy lover


Ancora immaturo, e si sente. Tra l'altro, è più un prequel che un vero romanzo della serie. Insomma, non un granché. Però mi commuove perché anch'io una volta ho scritto un racconto simile! Evidentemente è un tema legato alla giovinezza.
Non eccelso, prevedibile, trama e personaggi banali: 6.

2. Notte di piaceri. 


L'autrice migliora, costruendo una bella storia, scavando nel passato dei personaggi, creando una trama complessa e ricca di eventi.
Intrigante e coinvolgente. 8

3. L'abbraccio della notte.


Una bella storia, con personaggi dotati di quelle idiosincrasie, buffe abitudini o folli manie che caratterizzano tutti noi. In più appare Vane...
Più divertente del secondo, ma con una trama meno efficace. 7

4. Danza col diavolo.


Uno dei migliori libri della serie dei Dark Hunters, con un intreccio coinvolgente, personaggi complessi, ricchi di dettagli e sfaccettature, segnati, ma ancora capaci di ironia o sarcasmo. Zarek, a mio parere, è il miglior personaggio creato dalla Kenyon fino a questo libro, eccettuato Acheron, e Astrid è finalmente un personaggio femminile di spessore e carattere. Le riprese de Il piccolo principe danno al libro quel tocco in più che non guasta. Si ride e ci si commuove. Unico neo, purtroppo gigante: una traduzione scellerata, approssimativa, sbagliata in più punti, totalmente lontana dall'originale in altri, e chiaramente operata da qualcuno che ha usato una traduzione automatica e non si è neanche degnato di rivederla. Qualcuno che ovviamente non ama questo genere di libri. Beh, ha rovinato un gioiellino: la letteratura urban fantasy non mi piace tutta, faccio molti distinguo, ma questa era un'opera gustosa, divertente, intima, appassionata, e decisamente nel passaggio dall'inglese all'italiano ha perso i tre quarti del suo valore.
Ovviamente la mia valutazione ne risente.

Ps: questo libro è stato scritto prima del secondo e del terzo della Confraternita della Ward, quindi è Zarek l'originale e primo, Zadist viene dopo, che sia copia, elaborazione o produzione autonoma.
PPs: notare la copertina italiana, la prima a sinistra. La seconda immagine invece è della copertina provvisoria, che riprendeva una di quelle delle edizioni in lingua originale. Notare il peggioramento.
Ed ecco il mio giudizio alla lettura in inglese: Masterpiece! WOW! Personaggi, belli, commoventi, divertenti, eccitanti; trama ricca e coinvolgente; scene d'amore da urlo. Brava! 9,5



5. Kiss of the night







Bello, trama intricata, ma appassionante grazie ai personaggi. 7,5
Peccato per la copertina italiana, ancora una volta banale.



6. Night play

        














Proprio bello, uno dei migliori della serie a mio parere. Un protagonista maschile da urlo, una storia d'amore intensa, che spezza pregiudizi, dubbi, incertezze...Brava! 8,5




7. Seize the night. 


Non c’è male. Cose carine e altre meno. Ma c’è di nuovo Zarek, e questo da solo vale il 7…Quindi: 7,5.

8. Sins of the night


L'ho iniziato in inglese, ma l'ho trovato un po' noioso, quindi l'ho lasciato lì.


9. Unleash the night.



Bello, con dei personaggi interessanti e una trama lineare, il che rende migliore lo stile e permette quei guizzi di umorismo che spesso, altrimenti, vanno persi. Peccato per il viaggiare nel tempo, che non mi piace mai come espediente narrativo. Wren e Maggie sono due protagonisti intensi, ma anche i comprimari non scherzano, in particolare Savitar; inoltre ho molto apprezzato le apparizioni di Vane, Fury e Fang...  9

10. Dark side of the moon.



Molto bello anche questo volume! Sebbene Ravyn mi sia apparso meno intrigante di altri protagonisti della Kenyon, Susan è davvero un bellissimo personaggio, fatta di acciaio e sarcasmo, e i dialoghi tra lei e Ravyn sono costruiti benissimo, veri, divertenti, umoristici. Anche gli altri personaggi sono interessanti, non macchiette come a volte succede, e in particolare sia il ritorno di Nick sia, finalmente, una descrizione dal punto di vista di Acheron sono momenti che non si scordano. Come non si scorda Savitar...Anche l'intreccio è ben concatenato e la fine inusuale e, per quel che riguarda Nick, astonishing. 9


11. The dream hunter.



Non mi aspettavo un granché, invece sono rimasta piacevolmente stupita. Sebbene i DreamHunter non mi entusiasmino, sebbene né Arik né Megeara mi abbiano presa come personaggi, la storia è piacevole, la trama non banale, spesso l'autrice mostra riflessioni profonde e commoventi dal punto di vista dei personaggi, i comprimari sono assolutamente divini (è proprio il caso di dirlo) e alcuni dialoghi mi hanno fatto morire dalle risate. Penso alle uscite da deficiente di Arik, agli scambi al vetriolo tra Arik e Solin e alla figura di Zebulon. Perciò direi che mi è proprio piaciuto. 8

12. Anche i diavoli piangono. 



Allora...cose belle e cose brutte. Prima le belle. Finalmente capiamo chi è Kat. Capiamo appieno il vincolo tra Ash e Artemide. Sin è un bel personaggio. Simi e Xyrena a Las Vegas. Xypher. Poi le brutte. Troppi demoni, troppo caos nella trama, troppo veloce l'innamoramento, troppo sbrigativa la conclusione, troppo semplice scongiurare la fine del mondo. Ah, la traduzione..."Cavalieri delle tenebre! Acheronte!" Sento in sottofondo La cavalcata delle valchirie di Wagner, ah ah ah! 7,5

13. Upon the midnight clear.




Oddio, che noia. Qualche cosa carina in qua e in là, soprattutto la povera Persefone costretta dalla madre Demetra ad occuparsi del giardino quando lei ben volentieri tornerebbe dal marito Hades...Per il resto, però, uno sbadiglio continuo. 6

14. Dream chaser.



Sicuramente migliore del precedente, ma non ai livelli di altri volumi della serie. Il personaggio di Xypher è ben delineato e prende al cuore, mentre Simone è un po' sottotono rispetto ad altre protagoniste dei libri della Kenyon. Non ho capito perché Xypher si ammorbidisca così tanto nella seconda parte del libro, che peccato. Di questo libro ho apprezzato il fantasma, Katra, Hades, e ho trovato un personaggio che definitivamente odio (sì, lo ammetto, non riesco a odiare né Artemide né Stryker...): Satara. Quando muore?!...Come dice Katra prima o poi arriverà qualcuno che gliele farà pagare tutte! E ho apprezzato il mantra del libro: Move forward not with hatred or love, but with purpose. 8


15. Acheron.



Satara ha quel che si merita, Artemide si rivela tutto quello che di lei ha sempre detto Simi, se non peggio; ci viene raccontata l'angosciante storia di Acheron, che incontra l'amore, la pace e il rispetto in Soteria; i DH come la cavalleria arrivano in soccorso e dimostrano al loro leader il proprio attaccamento e fa piacere ritrovare Talon, Julian, ma soprattutto Savitar e Zarek *o* che sono i veri saggi del libro. Alla fine del romanzo, brividi freddi alle parole di Artemide a Nick: "Vuoi essere mio amico? Ti assicuro che non te ne pentirai..." Allora perché non mi è piaciuto come altri della serie? Vari motivi: manca della usuale ironia, i dialoghi non sono così brillanti, Sota non mi prende, la loro storia d'amore è costellata di cose che farebbero la gioia di una diciottenne, ma non la mia (lui gioca alla play e a basket coi bimbi malati, ha una super macchina e super moto, canta una canzone per lei, la fa ballare sulla sua musica preferita - dance music, bleah!). Insomma, i momenti epici di questo amore mi hanno un po' fatto cadere le braccia. A differenza di tanti altri momenti, epici, romantici, ironici, sarcastici, divertenti, commoventi, delle storie d'amore della Kenyon, che ho proprio gustato. Poi io non sopporto di leggere di abusi sessuali in modo così insistito, mi fa stare talmente male che poi il libro non mi piace. Parere molto personale, come al solito. Per me la Kenyon ha voluto strafare: per farci piacere Acheron quanto (si sente) piace a lei, ha esagerato sia con il dolore che con la melassa.
In ogni caso, ci sono sia Zarek che Savitar, e molti nodi vengono al pettine, quindi: 8.


16. One silent night.




Ero molto curiosa di vedere come avrebbe fatto la Kenyon a farci appassionare alle vicende di Stryker...Beh, non c'è male, anche se il personaggio non è così rifinito come ci si sarebbe aspettati. La "lei" di turno, Zephyra, è alternativamente simpatica (quando è dura e sarcastica con Stryker) che odiosa (quando tratta malissimo Jaden), mentre la figlia, per quanto sullo sfondo, decisamente conquista maggiormente le simpatie del lettore. L'intreccio tra i due non è particolarmente appassionante, ma il libro ha il suo senso in quanto ci viene mostrato parecchio di altri personaggi della serie. In questo senso è un libro corale, forse uno di quelli con più voci e punti di vista tra quelli dei DH. Stryker, Zephyra, certo, ma anche Nick, Acheron, Jared, oltre a dialoghi fondamentali: uno straniante tra Apollymi e Stryker, quelli sarcastici tra Apollymi e Savitar (...mmhhh...qui gatta ci cova...), quello intenso e commovente tra Urian e Acheron, e l'incontro tra Simi e il suo eroe futuro, Nim (Nimrod). 8


17. Dream warrior



Ormai sono legata a questi personaggi e quindi credo che difficilmente troverò dei libri della Kenyon che mi deludano totalmente. Tuttavia in certi casi la trama di base mi colpisce meno che le apparizioni di coloro cui sono affezionata, come in questo caso. I due protagonisti, Cratus/Jericho e Delphine sono interessanti, ma non approfonditi come la scrittrice avrebbe potuto fare, e la loro storia d'amore è un po' troppo sbrigativamente trattata (alla fine del libro ci si chiede: ma com'è che hanno fatto a innamorarsi?... pochi dialoghi e poca interazione tra i due), ed è un peccato perché i presupposti c'erano tutti. Anche psicologicamente sono molti gli elementi interessanti, che però non vengono sviluppati appieno. Cratus/Jericho, come Zarek, Acheron, Xypher, Ravyn, è uno di quei personaggi maschili che la Kenyon sa tratteggiare in modo magistrale (uomini segnati dal dolore, amareggiati, a volte rabbiosi, che però rivelano un'interiorità inaspettata e una capacità di amare e di donarsi straordinaria), anche se avremmo voluto che qui lo avesse fatto con più calma, in più pagine, più approfonditamente.
Invece vengono introdotti troppi nuovi personaggi e troppo sbrigativamente. Però...ci sono Jaden e Jared (il rapporto tra i due è l'enigma lanciato nel libro), c'è Zarek *o* con Astrid e il piccolo Menecaeus (o Bob, per Zarek), c'è un personaggio cui sono affidate le battute ridicole e l'allentamento della tensione, ci sono Simi e Nim che escono insieme, c'è Nick che continua ad essere insopportabile...E quindi, per me è comunque 8,5.

18. Bad moon rising


 

Che bello! La lunga attesa della storia di Fang è valsa la pena. Sebbene Aimee non mi sconfinferasse, ho trovato la loro storia davvero bella, ed è bellissimo ripercorrere tante tappe del percorso che li ha portati fino al loro presente, dato che la narrazione inizia ancora prima di quel che è narrato in Night play. Dolcezza, dolore, ironia, ritmo, battaglie, suspence e sacrificio: gli elementi migliori della Kenyon uniti sapientemente. E comunque, Savitar forever! 9


19. No mercy


Premetto che né Dev né Samia avevano attirato le mie simpatie, e nonostante questo il libro mi è piaciuto. Tuttavia il romanzo è altalenante. Ci sono momenti davvero belli e intensi: le interazioni tra i due protagonisti, condite di sarcasmo, durezza e fascino, il ruolo di Fang, Nick, Savitar *o*, Acheron e le sue parole, l'evidenza di ciò che sta accadendo tra Nick e Artemide; finalmente qualcuno che dice a Stryker la verità: Apollo -SOB- gli vuole bene; l'incontro tra Urian e Medea al Sanctuary, Ethon e Scorpio, la rivelazione del perché Remi è un tale insopportabile rompiscatole, le apparizioni di Xedrix e Kerryna, con l'usuale umorismo al vetriolo...Altri elementi invece si sopportano a malapena. Nuovi supercattivi che vengono fuori da ogni dove, sbalzi in dimensioni altre che nemmeno Star Trek, persone che rimangono a metà, senza scegliere di tornare a essere umani, scene di combattimento con creature sempre nuove e diverse che si affastellano l'una sull'altra, passaggi troppo repentini da un luogo all'altro...Ah! Dov'è finita la linearità di Danza col diavolo? Troppe portate rendono il menù indigesto...Ma, come dicevo, i pregi sopravanzano nettamente i difetti. 8

20. Retribution.  


Insomma, i personaggi sono interessanti e i dialoghi vivaci, ma la trama è un po' insipida. Inoltre non amo chi torna, di vita in vita. Però appare Zarek*o*! E Sasha è inestimabile. E alla fine, la scena in cui Soteria, moglie di Ash, partorisce, mi ha colpita. 7,5

21. The guardian. 




Ecco, la Kenyon ne ha creato un altro dei suoi. Cioé, un altro dei suoi BELLISSIMI personaggi maschili sarcastici, tormentati, angosciati da una sofferenza secolare, ma ancora capaci di donarsi totalmente, di rischiare, di sorridere, a denti stretti o col cuore, di sacrificarsi per un'altra persona, e di essere contemporaneamente ingenui e spietati, dolcissimi e così forti da colpirti al cuore. Il lui di questo libro si chiama Seth, e le sue sofferenze rivaleggiano con quelle di Acheron (per fortuna, accennate in modo più sobrio e contenuto) rispetto al libro di quest'ultimo). Lei è Lydia, Dream-Hunter e per metà Were-Hunter, dolce e altruista, ma con un caratterino bello pepato. I cattivoni di turno sono di nuovo l'orribile Noir e la sua odiosissima Azura. C'è Solin (evviva!), c'è Jaden (super-evviva), c'è un'apparizione di Zarek (*o*), ci sono, brevemente, Delphine e Jericho, il Sanctuary, Ma'at e una new entry, il suo aiutante; c'è azione, ironia, sarcasmo, colpi di scena e ci sono quelle frasi semplici, ma profondamente intense e vere, che la Kenyon dona come piccole perle nei suoi libri. Bello!! 9



22. Time untime




Non è riuscito come altri della serie. Ogni tanto Sherrilyn Kenyon fa qualche caduta, ma in una serie così lunga, e occupandosi lei di tante altre serie contemporaneamente, c'è quasi da aspettarselo. Però ci si rimane male, soprattutto quando si conoscono bene il valore e le capacità dell'autrice.
Punti negativi: 1) troppo concitato. Corrono là, vanno, tornano, vengono presi...che caos. E tutto in pochissimo tempo. 2) Troppo poco tempo per i due protagonisti per far decentemente sviluppare il loro rapporto. L'escamotage dei flashbacks che Kateri riceve non risolve il problema, ma rende pesante lo svolgimento della trama. Pare che si innamorino per futili motivi, o meglio, lei per compassione, lui perché si sente accettato. 3) Troppi pantheon e sistemi di credenze mescolati. Pietà! Greci, atlantidei, maya, indiani...mi sembrano un po' troppi, davvero. 5) Troppi discorsi che calano dall'alto. Per quanto siano belli, non tutti sono veramente integrati nella trama. 5) Troppi elementi che si sovrappongono caoticamente: la fine del mondo, i tempi, le divinità, le lotte tra fratelli, le nonne...non ci si sta dietro.
Punti positivi: 1) personaggi che allentano la tensione e che hanno battute memorabili (Sundown, Sascha, Acheron...). 2) Bellissimi e profondi discorsi di alcuni personaggi - Ash in primis, ma anche il Guardiano ed altri - commoventi come poche volte può succedere in paranormal romance. 3) Questa scrittrice riesce a descrivere l'affetto in un modo straordinario, sempre nuovo di libro in libro. 4) La riflessione, consueta nei libri della Kenyon, ma non ripetitiva o banale, sul dolore e su come uscire dalla rabbia che provoca. 5) Il prossimo libro è su Styxx.
Consideriamolo un libro di passaggio, e stiamo a vedere come il tutto prosegue.

23. Styxx.



Il tutto è proseguito magistralmente. Styxx mi ha presa al cuore, mi ha rivoltato lo stomaco e maciullato il ventre. E' tutto quello che si può desiderare in un libro, e di più. E' doloroso, commovente, angosciante, ingiusto, redentivo, pieno di speranza, deprimente, esaltante, morboso, delicato, tenero, appassionato, veloce e lento, concitato e statico. E' come la vita. Per questo l'ho divorato e adorato, nonostante mi abbia fatto tremare, arrabbiare, piangere; perché mi ha fatto anche sorridere nel dolore, vibrare di disprezzo, andare avanti a denti stretti, sperare contro ogni speranza. 
Styxx è uno dei personaggi che ho amato di più in tutti i libri che ho letto nella mia vita. Si ritaglia uno spazio suo, intangibile, come quei personaggi tetragoni delle tragedie dell'antichità, o di Dante o di Michelangelo, che stanno nella loro fissità inamovibile, perché sono pienamente riusciti, e invadono  tutto lo spazio attorno a sé con la forza della loro presenza. 
Non ho potuto scrivere subito di questo libro, ho dovuto aspettare, perché l'esperienza era stata troppo forte e le parole non reggevano il confronto. Neanche quelle di oggi reggono, ma sono solo piccoli segni, che si atteggiano a indicazione di una grande opera. Dio, che bello averlo letto, e che bello averlo potuto conoscere. E la fenice è lì, come segno di un legame.

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