Bello il post di oggi su Read a romance month, a firma di Sarah MacLean, che credo sia l'autrice
che beneficia di copertine tra le più belle nel genere historical romance. E che è da un po' di mesi nella mia lista dei libri da leggere, perciò sarà ora che provveda!
Lo potete trovare in lingua originale su
con uno straordinario giveaway per noi lettori fuori dagli USA!
Il romanzo d’amore, buon per noi!
Recentemente, ho sentito spesso parlare di quanto i romanzi
d’amore facciano male. Recentemente? Ma chi prendo in giro? Le lettrici di
romanzi d’amore sentono queste cose da un bel pezzo. Ci hanno detto che i
romanzi d’amore fanno male. Che, come le caramelle, sono troppo dolci. Che
trasmettono e diffondono aspettative terribilmente irrealistiche riguardo alle
relazioni. Che sono sciocchi. Che dovremmo investire tempo ed energie e cellule
cerebrali nel nutrirci dell’equivalente letterario delle…verdure.
Come direbbe uno dei miei eroi, “stronzate”.
Il romanzo d’amore ci fa bene. Ci ha fatto bene per secoli.
Anzi, per millenni (del resto, di sicuro, dopo essersi alzato su due piedi e
aver creato il fuoco, l’uomo imparò a sbaciucchiarsi. E di sicuro quando
dipingeva sulle pareti delle caverne, lo faceva per impressionare una
ragazza!).
Potrei elencarvi tutte le ragioni “salutiste” per cui il
romanzo d’amore fa bene: certo, è un genere scritto da donne per donne e
racconta di donne, ci permette di vedere quello che siamo, come siamo e come
potremmo essere; e certo, il momento in cui le lettrici scelgono un romanzo d’amore
è forte e carico di potere – perché scegliamo il piacere e la
felicità e la soddisfazione in un modo così chiaro come a volte non abbiamo
nella nostra vita; e certo, il tempo che passiamo a letto o sul divano o in
macchina leggendo o ascoltando romanzi d’amore è una pausa davvero necessaria – e il riposo è un’altra cosa che abbiamo voluto per millenni,
insieme all’amore.
Ma non è per queste ragioni che il romanzo d’amore ci fa
bene.
Ci fa bene perché al cuore di ogni romanzo d’amore c’è la
speranza. Speranza che qualcuno ci veda, e ci accetti, e forse – dopo tutto
questo – scelga noi. Speranza che nel nostro futuro ci sia felicità. E
soddisfazione. E sì, anche piacere. Speranza che, quando tutto sarà stato fatto
e detto, avremo reso il mondo migliore, non peggiore. Che abbiamo vissuto
pienamente, non nella paura. Che abbiamo amato con la totalità di noi stessi. Con
coraggio. E con gusto.
Se questo non fa bene a noi, e al mondo, che cosa potrebbe
mai?
Continuiamo a leggere!
Sarah MacLean
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