Ci sono scrittori che sembra parlino dell’universo, e invece parlano solo delle loro scarpe, e ci sono scrittori che sembra parlino solo delle loro piccole cose quotidiane, o di vicende in cui pare non accadere nulla, e invece parlano della realtà, e senza che tu te ne sia accorta alla fine scopri che ti hanno mostrato delle verità straordinarie, che sono alla portata della tua mano. Trovo che Banana Yoshimoto sia una di questi. Allo stesso modo in cui lo è Miyazaki in alcune sue opere cinematografiche, come Totoro o il recente Arietty.
…ho sempre accettato mia madre e mio padre per quello che erano, senza provare rancore per il fatto che fossero diventati i miei genitori senza desiderarlo. (P. 27).
Le
persone speciali, anche da morte, lasciano sempre un segno tangibile del loro
spirito. (P. 26).
Di
sicuro avrei fatto in modo di escludere dalla mia vita tutte quelle persone che
avrebbero potuto fare del male a mio figlio. Credo che in questo consista il
compito di una madre. (Pag. 121).
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